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Il

« ritratto della madre » di Giovanni Grande

ammirato a Venezia, è di una severità quasi monastiq

Nessuna concessione alla ricerca di contrasti di c

Toni bassi, cupi, nei quali sussurra l'intensità dell'isp

razione figliale.

Ben a ragione la scomparsa recente di questo notai

artista fu seguita da profondo rimpianto e segnò ai

(terdita grave per PArte torinese.

Il « ritratto di mia sorella »di Giovanni Cuarlotti: t

una finezza di velature grigio-viola, e di lievità d«

rate intorno al mite viso chiuso nella cornice dei canto

capelli. Saggio tra i migliori di un artista che le coi

dell'insegnamento troppo hanno distolto dall'attivitài

pittore.

E poiché è graditissimo dovere segnalare l'opera dii

giovane d'ingegno, diciamo volentieri del « ritratto

Signora » di Fiero Monti. Pittura di intendimenti modn

nissimi, nella quale invano si cercherebbe traccia di «p

laboriosi substrati sui quali poi, magari in una 'ola «

«li grazia, tanti maestri concliuhmo il lavoro «li mesi.

Pittura ■<di getto ». che ignora ogni ripresa ed op

pentimento per affrontare con hahlanzosa sicurezza

problema che si propone: sullo sfondo di un umile Up

peto vermiglio un difficile giuoco «li grìgi e di traspare*]

rosee sotto lievi tessuti neri.

Bellissimo il ttino delle braccia ignude

mi

qualche acceat

«li nero schietto. E. «juel che più importa e colpisce

tanta prontezza «l'occhio e «li uian«>. una istintiva ricen

«l'espressione nel rentlere il carattere «lei volto, lo sguani

acuto dei chiarì occhi e l'enigmatico sorrìso.

Se abbiamo «letto pit'i diffusamente di alcune open

scegliendo tra i più «li\ersi intendimenti. non è da creda

che il valore «Ielle altre «lehha esser passato s«»tto sileno»

Arduino. B«>etto. Bozino. Bozzalla, Bussa. Ceragid

Durante. Parelio. Gachet. Caudina. Camme, Mad

Meriti. Micheletti. Montezernolo. Parachini. Piano, Pi*

Simonetti, Sobrile. Testa. Tirozzo erano rappresentati

ciascuno secon«l«i le peculiari sue qualità cosi da riustar

come si disse, ad un insieme al tutto «legno e cooperali

al meritato successo «Iella Mostra.

<o.

Ritratta di mia waéta

appena ombrate da lievissimi chiaroscuri. K in tutto il

dipinto appare la sapiente scaltrezza del pittore.

Diversissimo di tecnica e d'intendimenti il « ritratto di

Signora »di Filippo Omegna. Suprema eleganza di tocco,

fusione di contorni, morbidezze che nulla tolgono alla

fermezza del disegno. Una gamma di neri digradanti con

profusa ricchezza di chiaroscuro, da quelli più tenui dello

sfondo, fino a quelli intensi dei primi piani. E da questo

mistero di ombre si protende la figura femminile feli­

namente prona, solo ergendo d volto pensoso. La bel­

lissima mano è fatta una delizia di grigi e di rosati

pallori.

Non meno importanti dei ritratti dipinti erano qud

presentati dagli Scultori.

Anche qui opere eccellenti, c«ime il ritratto di un nfl

critico d'arte modellato magistralmente da Michele Gì

risi; nè meno degno quello del Maresciallo Giardino <

Stefani» Borelli. già premiato a Boma alla Mostra i

guerra del Quirinale, e che appariva anche più poss«tf

in questo ambiente più raccolto.

Accanto alla forte quadratura di queste figure viri

ecco una delicata ricerca di finezze espressive nel «1

tratto » muliebre di Emilio Musso, prova non dubbia 4

come per vie del tutto diverse si possa giungere a pad

di egregi risultati.

La pariante imagine del rimpianto ingegnere M

modellata da Giorgio Ceragioli con devota cara di

rievoca in lunga teoria di affettuosi ricordi la si

personalità di Quegli che fu del Circolo e della

d'incoraggiamento fervido e generoso animatore