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I SESSANTANNI DI GIORGIO FEDERICO

GHEDINI

e la sua recente affermazione al Premio Italia

di S T E F A N O A J A N I

Simpatico augurio che nel suo sessantesimo anno il

maestro Giorgio Federico Ghedini, abbia udito pn>cla-

mare il suo nome vincitore del Premiti Italia, la

maggior manifestazione artistica intemazionale che,

ideata, organizzata e bandita dalla R .A .I. è oggi al

suo quarto anno di vita. Quando nell'estate seppi uffi­

ciosamente, e non da lui, che il Maestro stava lavo­

rando attorno ad un’opera per il teatro radiofonico,

non nascondo che ebbi qualche dubbio sul risultato:

un’esperienza assolutamente nuova quale mai il Ghe­

dini aveva tentato e che, ben conoscendo la sua se­

rietà artistica mi lasciava perplesso. Ben sappiamo in­

fatti quali privisi canoni siano richiesti ad una musica

per essere radiogenica e particolarmente essi dovreb­

bero aumentare trattandosi del teatro radiofonico.

Questo non fu invece, perche l’acuta sensibilità del

compositore e la sua intuizione ben seppero aver ra­

gione del compito intrapreso ed il lavoro si dimostrò

serio se pur radiofonico. Da tempo il Maestro era

stato interpellato dalla Direzione della R.A.I. perchè

collaborasse al teatro radiofonico ed anche al Premio

Italia, istituito por accrescere tale repertorio, ma non

trovò mai soggetti tali da causare in lui un’emozione

artistica.

Seriamente egli si mise quindi al lavoro interes­

sato dalla trama di

Lord Inferno

ridotto por le scene

da Franco Antonicelli che lo trasse dalla commedia

L'ipocritii felici'

di sir Max Bcrbohm. Nessun trucco

radiofonico di tempi artificiosamente accelerati o ri­

tardati, nessuna collaborazione di rumoristi nè varia

raccolta di

gags

timbrici, ma stilo canto per la cui

esecuzione si richiedono voci ben addestrate e musica

eseguita da un'orchestra moderna senza l’aggiunta di

strumenti particolari. Il Gheduu lavorò quindi con la

consueta tranquillità e unica sua preoccupazione fu di

tratteggiare tipicamente i singoli personaggi con ac­

centuazioni e caratteristiche vocali che per nulla ri­

sentono di non spontaneo. Siilo elemento proprio del

teatro radiofonico, ma tuttavia classico quanto la tra­

gedia greca perchè si può far risalire alla figura dei

rapsodo,

la voce del narratore che collega e spiega ta­

luni momenti dell’azione sul sottofondo sonoro. Nes­

suna novità quindi perchè questo ritrovato il Ghedini

aveva già usato nel

Billy Bndd

altri prima e

dopo di lui. E a proposito del « billy Budd », com­

posto nel '49, mi sia permessa una digressione. Questo

lavoro, ideato per le scene, ma pur valido ed attraente

in sede di oratorio, parrebbe quasi una anticipata di­

mostrazione di quanto può essere il teatro radiofonico

se la creazione è opera di un musicista di merito, e

benissimo si presterebbe a più d ’ una trasmissione sotto

Franco Antonicelli e G. Federico Ghedini

vincitori del Premio Italia.

(Pubbli/oto).