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d i G U I O O G U I D I

Nell’arte deH’arrcdamento c dell’ammobigliamento

la scultura ha sempre avuto una parte notevole, arri­

vando nelle varie epoche anche a forme artistiche prege­

volissime. Le sculture in legno che adomano certi

mobili, gli intarsi che costituiscono il pregio princi­

pale di suppellettili e di arredi vari, sono spesso vere

e proprie opere d’arte: le sculture che adomano pul­

piti e cori e seggi e scanni raggiungono talvolta un

pregio inestimabile.

Delle tre arti figurative, la sola pittura è finora

rimasta assente nell’arredamento, sia della casa, sia

dei più svariati locali pubblici e privati, se si eccet­

tuano i quadri e gli affreschi. Non è imi venuta, la

pittura a costituire una parte integrante del mobile,

dell’arredamento in genere. La ragione e nota e con­

siste essenzialmente nella difficoltà, anzi nella impossi­

bilità di far sì che la pittura ad olio (ossia la più resi­

stente), la pittura per eccellenza potesse essere integrata

nel legno in modo da non alterarsi col tempo. Il colore

ad olio a lungo andare dà inevitabilmente luogo alla

così detta

crosta :

senza contare il grave inconveniente

della sua delicatezza per cui un mobile dipinto non

può essere convenientemente pulito, non può essere

lucidato, ne a tampone, nè con solventi e finisce col

perdere la vivezza dei colori diminuendo così il pregio

o l’effetto dell’opera d’arte.

Lo studio della possibilità di portare la pittura sul

legno in modo da renderla parte integrante del legno

stesso, in modo da non subire modificazioni col tempo,

ha costituito per secoli un problema che non ha mai

trovato soluzione.

Questa soluzione è stata oggi felicemente trovata

ed il problema e stato brillantemente risolto da dui-

artisti di Torino. Non si tratta di un ritrovamento

miracoloso del quale vien data notizia improvvisa,

bensì del risultato di studi, di tentativi, di prove,

germogliati da una idea inizialmente geniale e che

hanno già avuto una ampia tangibile realizzazione.

Chi senve ha visto i risultati ottenuti, ha ammi­

rato centinaia di esemplari, centinaia di pannelli di

legno dipinto e prossimamente Mostre pubbliche che

si terranno a Torino, a Milano, a Roma, a Genova

permetteranno al pubblico di accertare la verità di

quanto oggi viene affermato.

P o rtelli in “ D ecalag e., «u m obile di “ L up o „ .

Sicché questa illustrazione ha veramente il valore

di anticipazione di una realtà di cui indubbiamente

parleranno tecnici e competenti, artisti ed amatori.

Diciamo subito che

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due inventori di questa

pittura indelebile su legno sono Felix De’ Caverò e

Attilio Aloisi, che abitano a Torino e che dalle prime

lettere dei rispettivi cognomi hanno ricavato una

sigla : Dir

alo

che rappresenta il titolro del loro studio,

e di qui la parola

Decalagi'

con la quale hanno battez­

zato il procedimento di loro invenzione.

Cosa e il decalage ? E un procedimento che sfrutta

essenzialmente le caratteristiche di porosità del legno,

le aumenta* notevolmente e permette di incorporare,

attreverso i pori, nella fibra stessa del legno, il colore

ad olio che costituisce una pittura.

Da questa definizione scaturiscono le caratteri­

stiche del prodotto che si ottiene.

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