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GLORIE DEL VECCHIO PIEMONTE

RUMORI DI GUERRA

SULLA MONTAGNA BIANCA

(Le operazioni in

di G I O R G I O R O V E R E

La caduta avvenuta verso la line di ottobre del

1594 del forte di Bricherasio, difeso dai francesi del

signor d'Espineuse, ad opera delle truppe di Carlo

Emanuele I, aveva destato profonda impressione in

Europa tanto che l'ambasciatore veneto, di solito e

d'ogni cosa ben informato, aveva scritto al suo go­

verno « La resa del forte di Bricherasio non era cre­

duta sino ad ora intieramente da quei che non la

vorriano», ed a Roma Carlo Emanuele venne in

questa occasione chiamato Poliocertes, cioè espugna­

tore di fortezze.

Era quindi logico pensare che i francesi, ritiratisi

a Brian^on, avrebbero preso i quartieri d’inverno

lasciando sperare in un tranquillo inverno, non tur­

bato dai fragori di guerra, che purtroppo non davano

tregua al martoriato Piemonte.

Invece giunse improvvisamente a Torino la no­

tizia che il generale Lesdiquières aveva posto l'assedio

al forte di Exilles che per un vero caso non era

caduto. Il generale francese infatti, venuto a sapere

Val Dora del 1595)

che la guarnigione del forte era stata negli ultimi

tempi notevolmente indebolita, e che nel comando

del forte l’energico Alessandri era stato sostituito

dal capitano Garzino, vecchio e carico di malanni,

aveva deciso di approfittare di queste circostanze

favorevoli per tentare, in pieno inverno, l’impresa.

All’uopo con duemila uomini, cento cavalli e sette

pezzi di artiglieria, si era mosso da Brian^on riuscendo

a scendere inosservato in Val Dora fino quasi al

paese di Exilles. Quivi però il caso, cui sopra accen­

nammo e che fece fallire la sorpresa, fu rappresentato

da alcuni soldati piemontesi che si erano attardati

nelle osterie del paese a festeggiare la fine dell’anno.

Il rumore della cavalleria, costituente l’avanguardia

francese, fu da essi fortunatamente avvertito cosicché

fu possibile dare l'allarme alla guarnigione del forte

che accolse a moschettate il nemico al suo apparire

Il comandante francese davanti a questo primo

insuccesso non si sgomentò, ben deciso a persistere

nell’impresa, e dislocò le truppe in modo di far

fronte ad una eventuale azione controffensiva che

contro di lui avrebbe indubbiamente e ben presto

iniziata l’intraprendente Carlo Emanuele, mentre nel

contempo egli avrebbe continuato a tenere sotto il

fuoco di suoi pezzi il forte di Exilles la cui scarsa

capacità di resistenza gli era nota.

Alla sinistra, al Clot di Brun, inviò il reggimento

Bonne e poi successivamente a S. Colombano il reg­

gimento d’Auriac, quello di Fonteouvert nel villag­

gio di Exilles, la gendarmeria del Hercules al ponte

sulla Dora mentre alle spalle a Deveyes dislocò la

cavalleria. Sulla destra della Dora l'occupazione

venne limitata al Frais, con pattuglie avanzate al

colle delle Finestre (m. 2176), Madonna della Losa

e Gravere, e fu affidata esclusivamente alle milizie

di Pragelato

e

del Brianzonese.

Questo schieramento, gravitante quasi esclusiva

mente sulla sinistra della Dora, in apparenza illogico,

era consigliato da particolari circostanze di tempo e

di luogo giustamente valutate dal Lesdiquières. A lui

infatti premeva assicurarsi l’eventuale ritirata su Sal-

bertrand per la nuova strada di fondo valle e quindi

ostacolare verso di essa la probabile marcia piemon­

tese. Questa difficilmente sarebbe stata compiuta per