

sia per l’omaggio che l’ingegner Barbera ed i suoi
collaboratori hanno voluto rendere alla primitiva
disposizione, sia anche e soprattutto per la maggiore
comodità e razionalità che essi hanno cercato di rag
giungere nella distribuzione e funzione degli am
bienti.
L'entrata principale è stata riportata in via Verdi,
come un tempo; sono sparite alcune delle sopraele-
vazioni ottocentesche, quelle che non avevano più
alcuna utilità ma appesantivano o mascheravano,
anacronisticamente, il disegno e l'architettura origi
nari; sono stati rifatti pavimenti e soffitti; è stata eli
minata tutta una serie di bugigattoli e corridoi che
rendevano difficile e dedalica la circolazione; si è cer
cato, insomma, e si è riusciti, a contemperare perfet
tamente le esigenze di un moderno Ateneo, provvisto
di tutti gli uffici e le attrezzature per un rapido svol
gimento del lavoro burocratico e rappresentativo, con
quelle, altrettanto necessarie e fondamentali, del
l’estetica.
I
lavori, iniziati nel 1949, hanno richiesta una
spesa di quasi mezzo miliardo alla quale hanno con
tribuito il Ministero dei Lavori Pubblici, il Provve
ditorato ed il Genio Civile; l’Università ha stanziato
la somma di 80 milioni e
10
milioni, come abbiamo
detto, sono stati offerti dall'Unione Industrale per
l'arredamento deU’Aula Magna.
Ma, mi si dirà, e gli studenti delle facoltà umani
stiche?
La stessa domanda ho rivolto al Magnifico Rettore,
professor Mario Allara, che mi ha risposto essere
stato il palazzo del Garova costruito per accogliere
da sei a settecento studenti con esigenze e bisogni
certo più limitati degli attuali; oggi gli studenti delle
facoltà umanistiche sono circa 13.000 e pensare di
sistemare le aule delle facoltà di Legge, Lettere e
Magistero in via Po sarebbe stato soltanto un acco
modamento provvisorio, che non avrebbe affatto ri
solto il problema ma, anzi, avrebbe inutilmente diffe
rita la parziale soluzione, quella che oggi si è attuata,
della sistemazione degli organi rappresentativi e bu
rocratici del nostro Ateneo.
Abbiano quindi pazienza gli studenti e sappiano
che presto verrà iniziata la costruzione dei nuovi edi
fici che ospiteranno le facoltà di Legge, Lettere, Eco
nomia e Commercio e Magistero in quella zona cul
turale che, secondo i progetti, è compresa tra via
Verdi, il Regio e corso San Maurizio.
Tuttavia, anche se
....^.nti continueranno ad
essere ospitati, con un carattere provvisorio che dura
da dieci anni, nel limitato palazzo Campana fino a
che, superati ostacoli finanziari non indifferenti, po
tranno essere accolti nei nuovi edifici, un gran passo
avanti è stato fatto e la riapertura del palazzo di via
Po è un avvenimento importante nella storia della
cultura torinese, un simpatico omaggio alle tradizioni
sentimentali della Torino di Oxilia e « Cavur », una
ulteriore affermazione del buon gusto e della sensi
bilità estetica della nostra città.