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da abbandonare a iniziative particolaristiche. Anche

questo provvedimento, seppure di non immediata

attuazione, ha favorevolmente influito sullandamento

del servizio. Questo, per le gravi manchevolezze già

segnalate, viene a trovarsi in una fase quasi soltanto

di riassestamento in vista di una migliore funzio­

nalità futura, a scapito dell'immediata, larga effi­

cienza che pure sarebbe desiderabile. Tuttavia le sta­

tistiche mostrano che il pubblico va aumentando in

misura modesta, ma costante: da

8.615

frequentatori

nel MS a

19.150

nel '

49

,

23.210

nel ’

50

,

24.377

nel

'

51

, e

25.511

nel

1952

, mentre ben

12.350

lettori

sono venuti in Biblioteca nel primo quadrimestre di

quest'anno. In misura molto più pronunziata si sono

intensificati i prestiti a domicilio, saliti a

4.084

(2307

per il primo quadrimestre

1953

), dai

410

del primo

anno di ripresa post-bellica di questo servizio,

1949

;

a tale cifra vanno aggiunte

2.607

fra parti e par­

titure concesse in prestito dalla Biblioteca Musicale,

sempre nel corso del

1952

.

Le Biblioteche circolanti si sono arricchite di

1.788

volumi, con una spesa complessiva di

L.

1

.

226

.

125

. I prestiti, dal

1947

in poi, avevano

accusato una preoccupante diminuzione fino a toc­

care i minimi di

74.063

nel

1950

e di

72.567

nel '

51

.

Si ha motivo di supporre che una certa maggiore

cura dedicata alla scelta dei libri, agli orari ed in

genere alle modalità di apertura e di funzionamento

delle biblioteche abbia incominciato a portare qualche

frutto, dimostrato dagli

85.292

prestiti concessi que­

st'anno: un poco di più, cioè, che nel

1949

(

84

.

104

).

Se col

'53

sarà possibile avviarsi ad una maggiore

razionalizzazione del servizio, magari destinando a

settori in cui si rivelino più utili le biblioteche deci­

samente avviate aU’intisichimento ed alla decadenza,

c’è da sperare di poter risalire almeno al livello del

1948

(

102

.

127

); ne dànno affidamento i volumi

distribuiti nel primo trimestre

1953

(

92

.

411

). In

proposito, il provvedimento più semplice ed immedia­

tamente utile sarebbe senza dubbio il prolungamento

serale fino alle

19

(compreso il pomeriggio del sa­

bato) dell’apertura della biblioteca circolante cen­

trale, come già proposto a più riprese in passato.

A queste cifre si debbono aggiungere

2.366

vo­

lumi dati in lettura dal giardino di lettura « Alberto

Geisser » al parco del Valentino, fra giugno e set­

tembre (contro

3.047

dello scorso anno): i prestiti

salirebbero così a un totale di

87.688

per il

1952

e di

75.614

per il

1951

. Un semplice confronto con

la somma stanziata in bilancio (mi riferisco al pre­

ventivo

1952

, più completo e rispecchiante costì

sostanzialmente identici a quelli del

1951

) per le

biblioteche popolari ci dà un costo, per ogni singolo

prestito, di L

125

,

161

: sempre un po’ troppo alto,

cioè, anche se confrontato con quello notevolmente

superiore dell'anno precedente ( L

145

.

229

). Questi

indici poco confortanti di un rendimento del servizio

sproporzionato alla spesa per esso sostenuta non

sono veramente una novità, in quanto già

25

anni fa

un semplice confronto fra le statistiche delle biblio­

teche popolari comunali di Torino e di Milano (

1

)

indicava per la prima città un costo di L

1

,

66

, per

la seconda di L

0,31

per ogni prestito effettuato.

Le ragioni ne risalgono, evidentemente, ai criteri del

tutto irrazionali secondo i quali il servizio è stato

sviluppato, dopo la primitiva impostazione di quasi

40

anni fa. È augurabile che sia possibile rinnovarli

radicalmente proprio in vista di quella più razionale,

e in definitiva più economica, sistemazione dei ser­

vizi di lettura pubblica e in genere di educazione

popolare che da tempo attendiamo di veder realizzata

in Italia.

(l) <Il libro italiano * i* agoito

1928

, pag.

6

.

IO