

Se questo è un quadro...
La 3* Mostra Nazionale dell’Arte in vetrina - Giorgio De Chirico alla
Galleria Martina - Corradi Cagli alla Galleria Lattes - La 2* Mostra Nazio
nale del disegno dei ragazzi - Marc Chagall a Palazzo Madama.
MARIUS RUSSO
Festoso inizio della Primavera quest’anno, colmo
d'avvenimenti d ’arte, di Mostre a ripetizione. Le
Gallerie e persino le strade s ’affollano di quadri. La
terza Mostra nazionale dell’Arte in vetrina ha in
vaso anche i negozi di Piazza Carlo Felice, oltre a
quelli di v ia Roma, ma
jxt
un atto di protesta di un
gruppo di artisti non invitati a questa manifesta
zione, che hanno voluto stabilire un raffronto, chie
sero al pubblico una valutazione da opporre a
quella che essi ritengono negativa da parte degli
organizzatori di questa terza rassegna della pittura
italiana contemporanea. Ma il dott. Bussa. Presi
dente dell’Ente Provinciale per il Turismo ci ha di
chiarato che gli inviti non sono stati diramati in
base a una valutazione preconcetta, ma sono stati
necessariamente limitati perchè via Roma ha ovvia
mente un numero limitato di negozi. Certo che la
sua felice iniziativa ha avuto quest’anno uno svi
luppo fuori del comune, e al successo della (piale
concorre ormai tutta la cittadinanza, che anche nei
negozi delle vie periferiche sono esjx>sti quadri in
questi giorni. E il pubblico, quel pubblico che di
solito non frequenta le Gallerie e i Musei, s'affolla
davanti alle vetrine, discute, commenta, giudica: —
Se questo è un quadro... — si sente dire con aria di
sufficienza da chi, forse, prima d’ora, con la pittura
e con l’arte in genere, non ha mai avuto commercio.
Nello stesso giorno è stata inaugurata a Palazzo
Chiablese la II* Mostra Nazionale del disegno dei
ragazzi, per il concorso indetto dalla Bo-FIM al
quale hanno partecipato 118.000 disegni, di cui
settemila premiati, eseguiti nel corso dell’anno sco
lastico 1951-52 e distinti in cinque categorie: i) la
Natura, 2) la Vita, 3) la Religione. 4) la Mitologia
e la Storia, 5) la Fantasia.
Attratto dalle due manifestazioni a carattere
ampiamente popolare sopra accennate, il pubblico
ha disertato, contrariamente al previsto, l'inaugu
razione della mostra allestita alla (ialleria Martina
delle opere di Giorgio I)e Chirico. Forse in altra
epoca dell’anno questa inaugurazione avrebbe fatto
scalpore a Torino ove il <■Pictor optimus » ritoma,
dopo un'assenza di qualche decennio, per mostrarci
la sua ultima maniera.
Senza inciampi e con tutta tranquillità abbiamo
quindi potuto passare in rassegna i « miti • e le
« allegorie » (dipinti con quella famosa emulsione
nella quale purtroppo si è impeciato), di questo
grande vecchio
della pittura contemporanea, ritenuto
con Picasso, una delle figure più sconcertanti del
l’arte figurativa del X X Secolo.
Non sappiamo se egli si consideri ancora il padre
della pittura metafisica e surrealista, definizioni di
verse di uno stesso modo freudiano d ’intendere una
certa pittura i cui elementi compositivi erano arric
chiti dalla simbologia geometrica, il ciarpame ar
cheologico, l'architettura classica, la mitologia, la
frutta di stagione e i biscotti. Pittura nella quale
tutti, da Cari Einstein ad Apollinaire, da Cocteau
a Breton a Vitrac, s ’ostinavar^ 0 ’ -^dere gli enigmi
di un alchimista di sogni, rini...^***», di una mate
matica sognata, l’incanto di certe solitudini, la ma
linconia di certi addii, il mistero sospeso di un’ora
che non giungerà mai. Tutti s ’ostinavano a inserire
questa nuova pittura, definita una
«
corrente d ’aria
pura e fresca in un mondo artistico minacciato di
morte per soffocamento e ristagno », nonostante le
reazioni e le impennate del suo autore, nel mondo
surreale o surrealistico del tempo.
Racconta Michele Guerrisi che uno dei primi
quadri di De Chirico fu pubblicato sulla « Revolution
surrealiste» da André Breton col titolo
II sogno
trasformato.
Di questo si adontò il pittore che
scrisse ai giornali, pregando di far sapere che l ’in
terpretazione poetica delle sue tele riprodotte in
certi numeri di una rivista letteraria era arbitraria
e abusiva. « Particolarmente la mia natura morta,
Testa d i Giove con banane ed ananas
che l ’ultimo nu
mero della rivista in questione dà con il titolo di
réve renversé
non ha mai avuto da me un titolo cosi
curioso, ed io domando a quale fine si disbattezzano
dei quadri che spetta solo a me di denominare *.
La vetrina dall’E. P.T. eoa i qnadH di
Pfab. Roaai, Tori
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