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Con alcune rettifiche già concordate con le fer­

rovie francesi si sarebbe ottenuto un raccorciamento

complessivo ili 52 chilometri reali e ili 115 virtuali.

Un secondo progetto è quello presentato dagli in­

gegneri Bianchi Cattila che si presenta in due ver

sioni: una galleria diretta Susa-Modane ed una gal

leria diretta tra la valle della Cenischia e San Michele

di Moriana con raccordi pure in galleria con Susa

e con S. Giovanni di Moriana.

Questo progetto redatto nel 1920, secondo le in­

tenzioni dei progettisti, avrebbe dovuto eliminare

buona parte degli inconvenienti che presentava la so

luzione dell'ingegnere Regis col tracciato diretto Su­

sa Modane per Exilles.

Con il primo tracciato, usufruendo della linea già

esistente fino a Susa. che avrebbe dovuto essere am­

pliata per il doppio binario, i lavori si sarebbero ri

dotti ad una sola grande galleria con il suo imbocco

est circa trecento metri dopo l'estremo degli attuali

binari della stazione di Susa ed il suo sbocco ovest

all'ingresso nord della stazione di Modane nello

stesso punto previsto per lo sbocco della galleria di

Exilles secondo il progetto Regis.

La Galleria prevista della lunghezza di 31 chilo

metri avrebbe dovuto essere divisa in tre sezioni me­

diante due stazioni per le precedenze delle quali la

prima prevista a chilometri 10.058 da Susa. la secon

da chilometri 10,5 dalla precedente e chilometri

11.250 dalla stazione di Modane.

Dato che il piano del ferro della stazione di Susa

ha quota di metri 493 e quello di Modane ha quota

di metri 1056. era stato previsto di salire da Susa con

pendenza del 22 per mille sino alla progressiva 79.551

ad eccezione di due tratti con pendenza del 2 per

mille di metri 1.500 per le stazioni delle precedenze.

Dalla progressiva 79,551 sino a Miniane la galle­

ria avrebbe dovuto essere in discesa del 2 per mille.

Per l’ultimazione della galleria era stato previsto

dai progettisti un periodo di 9 anni.

Il tracciato Regis e quello per Susa, secondo i pro­

gettisti. avrebbero però sempre presentato il grave

inconveniente di far capo a Modane e mentre il loro

costo sarebbe stato notevole non avrebbero permesso

di risolvere il problema dato che il punto di culmine

del valico si sarebbe abbassato di soli 210 o 234 me­

tri. rispettivamente per i due tracciati, e sarebbero

sempre rimaste le pendenze del 30 per mille sul ver­

sante francese e del 20. 22 per mille su quello ita

liano.

(ìli ingg. Bianchi e Cauda avevano quindi previ­

sta una galleria di valico di chilometri 35,500 ubicata

nella direzione Novalesa S. Michele di Moriana per

evitare di passare sotto il letto dell’Arc fra Modane

e S. Jean, e di trovarsi sotto le più alte cime del mas­

siccio alpino che costituiscono lo spartiacque fra le

valli della Dora, della Cenischia e quella dell’Arc

allo scopo di evitare forti infiltrazioni d’acqua nel

primo tratto ed elevate temperature nel secondo.

A completamento dell'opera si dovevano poi col

legare gli estremi della predetta galleria con la sta­

zione di Susa da una parte e con quella di S. Jean

dall'altra.

Questi collegamenti era previsto di ottenerli me­

diante raccordi in sotterraneo sboccanti il primo a

308 metri dall'attuale estremo dei binari della sta­

zione di Susa ed il secondo su sponda destra dell’Arc

presso S. Jean de Maurienne.

La grande galleria era prevista in metri 35.500.

il raccordo in galleria con Susa metri 11.000 e quello

con S. Jean metri 11.400 complessivamente chilo­

metri 56,400 di galleria ed i progettisti assicuravano

che i lavori sarebbero stati grandemente facilitati dal

fatto che per tutta la sua lunghezza vi era la possi­

bilità di attacco mediante finestre inclinate di lun­

ghezza variabile.

Dal termine del piazzale della stazione di Susa

la nuova linea sarebbe entrata senz'altro in galleria

prevista in salita dal 4 per mille per chilometri 27.905

ad eccezione di due tratti di m. 1.500 per le due sta­

zioni di precedenza lungo i qu;*,: ' • ,;nea era pre­

vista con pendenza del 2 per min...

Per altri chilometri 29,995 la galleria doveva es­

sere in costante discesa del 2 per milk* sino sullo

sbocco presso S. Jean de Maurianne.

Dallo sbocco della galleria la linea era prevista

ancora in discesa del 5 per mille per attraversare con

una travata metallici il fiume Are, dopo di che essa

doveva innestarsi senz’altro nella stazione di S. Jean

a metri 536,20.

11 punto di culmine del valico era previsto a circa

metà lunghezza della galleria alla quota di m. 598

sul livello del mare.

Per l’esecuzione dei lavori era stato studiato l’at­

tacco contemporaneo oltreché degli imbocchi, anche

da quattro finestre e precisamente: della Novalesa,

di S. Michel, presso l’Essillon e presso La Praz.

La finestra della Novalesa doveva avere il suo im­

bocco alla quota di m. 925 sul mare raggiungendo la

galleria di Bard alla quota 537; la finestra di Essillon

dalla quota di m. 1180 doveva andare sboccare in gal­

leria alla quota di m. 581.

La finestra di La Praz avrebbe avuto il suo im­

bocco alla quota di m. 1000 raggiungendo la galleria

a 582 metri di quota. Infine l’ultima finestra era pre­

vista con imbocco nei pressi dell’abitato di S. Michel

alla quota di m. 710 e avrebbe dovuto raggiungere

la galleria alla quota di m. 561.

La posizione data alle finestre presenta il van­

taggio di avere gli attacchi in corrispondenza di otti­

me strade ordinarie e della ferrovia Chambery-

Modane.

Con la predetta linea diretta Susa-S. Jean la

distanza fra S. Antonino e S. Jean avrebbe d om o

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