Table of Contents Table of Contents
Previous Page  665 / 869 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 665 / 869 Next Page
Page Background

Ma a questa amarezza, che Borsoni pure accen­

tando tempera con il proprio ottimismo, il pittore

risponde con « il temperamento poetico, direi lirico,

e colloca la sua opera in una atmosfera tonale molto

castigata e austera, dove l'oggetto è rilevato e ricon­

dotto alla struttura nativa, e offre alla bellezza una

canzone di spirito leopardiano, intessuta di attesa e

di certezza » (G. Vernetti).

La serenità discorsiva e la maturità artistica ed

estetica del nostro pittore venne già messa in rilievo

tempo fa da un critico di un modesto periodico cultu­

rale, e noi oggi vogliamo riportare qui parte delle

affermazioni del collega per dare al nostro discorso

una coralità di giudizi.

Ed ecco quanto scriveva il succitato critico: < Lungi

da problemi polemici, Borsotti dipinge in piena sere­

nità l’eterna natura che ai suoi occhi di fanciullo ap­

pare candida, scevra d ’ogni sovrastruttura intellet­

tuale: ma l'avulsità dalla polemica non costituisce una

limitazione, chè colta e la pittura e moventesi su un

piano di attualità ».

Borsotti, con una spiccata tendenza alla definizione

tonale • interpreta » la natura non con risultato mono­

corde ma col riflettere tanto un vagheggiamento idil­

lico quanto un approfondimento romantico.

Anzi a chi lo conoscesse superficialmente parrebbe

la miglior vena quella che si esteriorizza nel primo

risultato, ma l’osservatore attento riscontra una certa

leziosità nel trattare gli aspetti idillici primaverili e

per converso apprezza quella produzione mantenuta

su tonalità meno « appariscenti » ma più sentite, vis­

sute con una intimità romantica eh e il vero mondo

del pittore. Qui gli elementi compositivi giun­

gono ad una intensità di fusione che pone i lavori

in una posizione di assoluta superiorità nei confronti

dei primi accennati: la traduzione « formalistica­

mente » coerente di un dato contenuto, succede all’in-

dulgere ad un compiacimento coloristico superficiale

che guadagnerà molti ammiratori al pittore, ma non

chi pretende dall'arte calore di espressione ».

Luciano Borsotti ha, quindi, il suo mondo, la sua

tavolozza, la sua intensità cromatica, il suo accento,

il suo stile; ora attendiamo da lui un più vasto impegno

di interessi umani ed artistici. E siamo certi che non

dovremo attendere molto.