

diario, avviandosi all'imponente sviluppi architett i
nico attuale crescendo via \ia attorno all i orimitiva
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chiesa, grazie alla pietà dei fedeli e alle offerti
.1
ili
principi e signori. K' così gradatamente fiorito il
monumentale complesso di edifici che !*mortuario
e che sono specialmente adibiti ad accogliere le seni
pre rinnovantesi falangi di pelicgrmi.
}•' già in uno stadio di avanzati costruzione il
nuovo Santuario, dedicato alla Regina -lei Monti
Oropesi, di cui si può ammirare il plastico, disegnato
dall’architetto torinese («alletti e che riuscirà opera
grandiosa e degna. La cupola è già stata ricoperta con
lastre di rame ed i vari altari sono costruiti in pregiati
marmi pilicromi. Tutt'attorno al nuovo Santuario
è stata eseguita una costosa opera di drenaggio per
raccogliere e convogliare le infiltrazioni il’ icqua che
ne minacciavano la stabilità e che avevano fatto cor
rere la voce di un abbandono dei lavori.
in apposito locale è custodito il Tesoro nel quale
Mino conservati molti oggetti artistici ed arredi pre
ziosi. di valore inestimabile,
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parte di provenienza
reale. Si annoverano fra l’altro una mirabile pianeta
che fu manto ducale del Beato Amedeo IX di Savoia,
una lignea croce bizantina intagliata e contenut i in
una custodia scolpita dal celebre Bonzanigo, un pa
storale in avorio del secolo XIV.
L’affluenza di pellegrini al Santuario d'Oropa
assume propirzioni imponenti in occasione di proces
sioni e di altre funzioni o cerimonie caratteristiche.
Si calcola che alla solenne Incoronazione della Sacra
Statua effettuata nel 192(1 abbiano assistito oltre
centomila jxrrsone.
Una sostanziale differenza si not i fra questi pel
legrini e quelli che si recano in altri celebri santuari.
Diversamente da quello che ad esempio avviene a
Lourdes, ad Oropa la grande maggioranza di visi
tatori non è afflitta da visibili e dolorose infermità,
ma vi si reca, magari servendosi del cavallo di S.
Francesco, con l’animo più sereno che alcove e desi
ikroso. non solo di pregare ed implorare, ma anche
di vedere «ed ammirare.
Durante i mesi estivi, alla vigilia di grandi feste
o in occasione di qualche imputante p*ll"gnnaggio.
viene organizzata la fiaccolata che è un caratteristico
e luminoso corteo notturno. I fedeli che vi prendono
quattrocenteschi, la miracolosa Mailonn i nera reg
gente il Divino Figliuolo, entrambi ricoperti d ’oro
e di gemme, spira una dolce e toccante spiritualità
che dà ragione delle grazie e dei miracoli che la tra
dizione le attribuisce. La statua è ornata li un pre
ziosissimo monile gemmato; il cap) della Vergine è
sormontato da tre corone d ’oro e di oerle mentre
un'altra ricca corona posa sul capo del Bambino Gesù.
Davanti alla sacra Immagine celebrarono !a S. Messa
S. Giuseppe Cottolengo e S. Giovanni Bosco e pre
garono devotamente quasi tutti i princim sabaudi,
dal 1600 in pn ( I ). Verso il 1000 l'oratorio venne sep
pellito da una frana e nel 1459. dopi varie vicende,
passi) ai canonici «li Biella che diedero il primo impul
so alla devozione. Questo insigne santuario ricevette
in ogni tempi innumerevoli testimonianze «li fede e
«li carità e si ricorda soltanto che subì un unico sac
cheggio nel 1555 ad opera delle trupp- <!t*l generale
Brissac. Dopi la peste del 1599 per voto di pipolo
fu edificata la modesta Basilica e. dopi la prima inco
ronazione (1620). passata l'amministrazione ad una
congregazione costituitasi nel 1614. con rinunzia dei
canonici ai loro diritti, s'iniziarono i faM^ncati per
ospitare i pellegrini. Oropa divenne così Ospizio San
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>i;jlie de! p aesag g io , m a j x r o s i t i a fri q u i n ti c o n ta tto eoi
S a n tu a rio li’O r o r a e jx iter itisi tr ib u ta re alia v e n era ta M a
d o n n a il su ffragio «Ielle su t q u o tid ia n e p re g h ie re.
L'entrata al Santuario.