Table of Contents Table of Contents
Previous Page  669 / 869 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 669 / 869 Next Page
Page Background

UN INSIGNE CENTRO DI FEDE

IL SANTUARIO D’ OROPA

d i P A O L O T O S E L

Fra i numerosi centri di devozione e di fede, spar­

si in Italia ed oltre i confini della nostra Pitria. tiene

senza dubbio un posto preminente il Santuario

d'Oropa, edificato nell'omonima splendida conca al­

pina ad una decina di chilometri daH'industre Biella,

in mezzo al verde di una lussureggiante vegetazione

che compendia la parte più bella della flora montana

del Piemonte. Numerosi pittori, e primo fra essi Lo­

renzo Delleani. hanno fissato sulle loro Me sugge­

stive visioni e caratteristici scorci di questa plaga ri­

dente ed ospitale che richiama alla memoria i versi

carducciani :

Hit IIa tra

7

monte t il ttrdt ggiart ile' pun ì

littn guardanti l'ubere conralle,

ch'armi ed aratri e a l'opera fumanti

camini ostenta.

Il

Santuario sorge su di un promontorio more­

nico. a circa

1200

metri sul livello del mare, e \i si

accede da Biella mediante una carrozzabile, consa­

crata anche alle competizioni automobilistiche, oppu­

re con una tranvia elettrica; entrambi i percorsi

presentano attraenti e sempre variate vedute pano­

ramiche.

Col nome di Santuario d ’Oropa si comprende

non soltanto la chiesa in cui è custodita e venerata

la statua miracolosa, ma tutto l’imponente complesso

di fabbricati che la circonda, che si suddivide in tre

parti poste a livelli digradanti ed oltre un'ammirevole

prospettiva di portici, balaustre e scalee.

11

primo cortile è delimitato da fabbririri laterali

e da una cancellata con quattro pilastri che costitui­

sce il monumentale ingresso al Santuario. Una breve

rampa dà accesso al secondo cortile che h i

j ì

lati due

ristoranti e di fronte una magnifica gradinata ed un

edificio sostenuto da un porticato con un i grandiosa

facciata in pietra che alcuni vogliono sia stata eseguita

nel 1720 su disegni dell'abate siciliano Filippo Juvar-

ra ..m en tre altri l’attribuiscono all’architetto Arduz-

zi. Nel centro della facciata si apre la cosidetta Porta

Reale per la quale si entra nel grande piazzale supe­

riore, chiuso dalle quattro parti a forma di chiostro.

Quasi in mezzo al piazzale, e sulla destra, è ubicata

la troppo motlesta chiesa settecentesca, sort i per voto

dei biellesi scampati alla peste, chiesa che è fatta

veneranda dalle sacre memorie che serba e special­

mente dall’antico sacello racchiudente la Sacra

Statua.

Ma l’origine del pr

Santuario risale al 396.

anno in cui quel fiero nemico degli ariini che fu

S. Eusebio, Vescovo di Vercelli, costruì la prima

rozza cappella per deporvi la statua di legno nero

della Beata Vergine, da lui portata da Gerusalemme,

che è presunta opera di S. Luca Evangelista. Nella

semioscurità del sacello, in cui si notano affreschi

grandioso complesso ai coinei oro*

pesi dominati dal

q iio t o

Santuario»