

UN INSIGNE CENTRO DI FEDE
IL SANTUARIO D’ OROPA
d i P A O L O T O S E L
Fra i numerosi centri di devozione e di fede, spar
si in Italia ed oltre i confini della nostra Pitria. tiene
senza dubbio un posto preminente il Santuario
d'Oropa, edificato nell'omonima splendida conca al
pina ad una decina di chilometri daH'industre Biella,
in mezzo al verde di una lussureggiante vegetazione
che compendia la parte più bella della flora montana
del Piemonte. Numerosi pittori, e primo fra essi Lo
renzo Delleani. hanno fissato sulle loro Me sugge
stive visioni e caratteristici scorci di questa plaga ri
dente ed ospitale che richiama alla memoria i versi
carducciani :
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monte t il ttrdt ggiart ile' pun ì
littn guardanti l'ubere conralle,
ch'armi ed aratri e a l'opera fumanti
camini ostenta.
Il
Santuario sorge su di un promontorio more
nico. a circa
1200
metri sul livello del mare, e \i si
accede da Biella mediante una carrozzabile, consa
crata anche alle competizioni automobilistiche, oppu
re con una tranvia elettrica; entrambi i percorsi
presentano attraenti e sempre variate vedute pano
ramiche.
Col nome di Santuario d ’Oropa si comprende
non soltanto la chiesa in cui è custodita e venerata
la statua miracolosa, ma tutto l’imponente complesso
di fabbricati che la circonda, che si suddivide in tre
parti poste a livelli digradanti ed oltre un'ammirevole
prospettiva di portici, balaustre e scalee.
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primo cortile è delimitato da fabbririri laterali
e da una cancellata con quattro pilastri che costitui
sce il monumentale ingresso al Santuario. Una breve
rampa dà accesso al secondo cortile che h i
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lati due
ristoranti e di fronte una magnifica gradinata ed un
edificio sostenuto da un porticato con un i grandiosa
facciata in pietra che alcuni vogliono sia stata eseguita
nel 1720 su disegni dell'abate siciliano Filippo Juvar-
ra ..m en tre altri l’attribuiscono all’architetto Arduz-
zi. Nel centro della facciata si apre la cosidetta Porta
Reale per la quale si entra nel grande piazzale supe
riore, chiuso dalle quattro parti a forma di chiostro.
Quasi in mezzo al piazzale, e sulla destra, è ubicata
la troppo motlesta chiesa settecentesca, sort i per voto
dei biellesi scampati alla peste, chiesa che è fatta
veneranda dalle sacre memorie che serba e special
mente dall’antico sacello racchiudente la Sacra
Statua.
Ma l’origine del pr
Santuario risale al 396.
anno in cui quel fiero nemico degli ariini che fu
S. Eusebio, Vescovo di Vercelli, costruì la prima
rozza cappella per deporvi la statua di legno nero
della Beata Vergine, da lui portata da Gerusalemme,
che è presunta opera di S. Luca Evangelista. Nella
semioscurità del sacello, in cui si notano affreschi
grandioso complesso ai coinei oro*
pesi dominati dal
q iio t o
Santuario»