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L’ISTITUTO TECNICO
AGRARIO
SUPERIORE
di L U I G I O L E T T A
Quando, nel lontano
1930
e precisamente nella
sede del vecchio benemerito Istituto « Bonafous » in
regione Lucento, nasceva la Scuola di Avviamento
Agrario alla quale affluivano ragazzi appartenenti, per
la maggior parte, a famiglie rurali, operaie ed arti
giane per apprendervi i primi rudimenti dell’agricol
tura teoricamente e praticamente impartita, la Dire
zione del « Bonafous », che ne aveva l’amministrazione,
previde clic la « parva favilla * accesa dal neonato Ente
scolastico avrebbe suscitato nel mondo degli studi e
nell’ambiente familiare dei piccoli coloni « gran fiam
ma » di consensi c tanto riconosciuto bisogno di dare
alla modesta docenza agraria un più ampio respiro e
la possibilità di uno sbocco verso studi più approfon
diti e severi.
Dal canto suo il Municipio di Torino si rese conto
che a questi scolaretti tredicenni non si dovesse pre
cludere la possibilità di accedere ad Istituti più impor
tanti di insegnamento specifico, rimandandoli alle loro
case senza un diploma c senza la possibilità di ottenere
un lavoro cònsone agli studi sostenuti durante un in
tero triennio scolastico; c nel
1936
sul suolo stesso del
«Bonafous» istituì la Scuola Tecnica Agraria, prose
guimento di quella di Avviamento. Questo nuovo
Ente culturale medio inferiore conferiva agli allievi il
diploma di « agente rurale » con speciale indirizzo zoo
tecnico e caseario.
Era già un importante passo avanti che facilitava
— favorendolacon un complesso di discipline seriamen
te impartite — la sistemazione di giovani competenti
e convinti, quali « fattori » in grosse aziende rurali o
« agenti » nei quadri subalterni degli Ispettorati Agrari.
Ma sistemato questo secondo corso di studi secon
dari inferiori non restava altra possibilità di perfezio
namento tecnico per coloro cui doti spiccate di intelli
genza, volontà e speciali attitudini professionali pote
vano consentire l’accesso a più alti posti di responsa
bilità nel campo dell’agronomia.
E fu subito dopo il periodo bellico, con raffer
marsi e lo svilupparsi della Facoltà di Scienze Agrarie
presso l’Ateneo Torinese che fu sentita la necessità di
un Istituto medio superiore che servisse di ponte fra
la Scuola tecnica Agraria e la Facoltà Universitaria di
Scienze Agrarie. I desideri furono accolti senza ritardo
dal Provveditorato agli Studi, e il
15
novembre del
l’anno
1945
che vide la liberazione di Torino dall’in
vasore, il professor Osvaldo Macchia, Provveditore
agli Studi, affidava al Consiglio Provinciale dell’istru
zione Tecnica la direzione dell’istituto Tecnico Agrario
Superiore formato di due coni iniziali: il
3
" e il
4
"
funzionando da i° e da
2
° gli stessi due corsi della
Scuola Tecnica. In tal modo i più volonterosi fra gli
alunni di questa nuova scuola potevano essere ammessi
— mediante un esame generale integrativo — al
30
corso dell’istituto Tecnico Superiore e continuare re
golarmente gli studi.
In conseguenza della constatata serietà e della rico
nosciuta affermazione di questo Ente, il Provveditore
agli Studi inoltrava all’Amministrazione Provinciale,
proposta di passaggio £ira gli organismi culturali di
Stato. Da questa ammissione — tuttora in corso di
esame presso il Ministero competente — l’Ammini-
strazione Provinciale avrebbe ritratto, a conti fatti,
tutti i vantaggi, poiché la nuova scuola media supe
riore sarebbe rimasta a fruire degli edifici del « Bo
nafous»: l’attrezzatura tecnica e gli impianti per le
lezioni sperimentali, l’Azienda agraria, gli stabilimenti
per l’allevamento del patrimonio zootecnico: bovini,
suini, equini da tiro pesante, le amie per le api, i
pollai per la custodia del bottame da cortile, il labo
ri