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La Chiesa dell*Assunta.

mente nel secolo XVII, molte trasformazioni e

ingrandimenti che, dallo stile romanico originario,

la improntarono allo stile barocco. G li ultimi impor­

tanti abbellimenti furono compiuti sotto il sacer­

dozio di Don Luigi Riva (1929-’4 l) che le diede

l’aspetto attuale, palchettandola in legno di larice,

ponendovi vetrate colorate, facendo decorare le sue

pareti dal pittore torinese Boasso e ritoccando la

facciata con ritorno alla primitiva semplicità.

Nell’interno eccellono le sculture in legno del

pulpito, della sacrestia e degli altari, opera della

scuola di Melezet, il battistero di marmo verde an­

tico, risalente ai primi secoli della Cristianità, i

quadri del Sei e Settecento che ornano gli altari, con

belle comici lavorate, l’acquasantiera, essa pure di

marmo verde, del 1671 e l’organo, completamente

rifatto in questi ultimi anni, il migliore della val­

lata, dopo quello di Susa.

Esternamente quello che la chiesa ha più di carat­

teristico, è il campanile in stile romanico-lombardo,

di un tipo architettonico assai diffuso in tutta la valle

di Susa, che si erge aguzzo e imponente su tutto

il paese.

Altra chiesuola di architettura romanica, risalente

al secolo X III e quasi integra da ulteriori trasfor­

mazioni, ma purtroppo ora in stato di completo ab­

bandono, si può ammirare dietro al Municipio e.

di fianco ad essa sorge l’antico Vescovado, residenza

estiva del Vescovo di Pinerolo, nella seconda metà

del XVIII secolo, bel palazzo settecentesco, monu­

mento nazionale, anch’esso però assai guasto dalle

ingiurie del tempo e degli uomini.

Famose a Chiomonte, tanto che ad esse Luigi di

San Giusto intitolò un romanzo di carattere storico

(Le stile faniline di Chiomonte

), sono poi le fontane

cinquecentesche, di uno stile che si avvicina assai

al Gotico, recanti scolpiti in bizzarri caratteri le loro

date di fondazione, ornati fioreali e lo stemma del

paese: un sole splendente su grappoli d’uva sormon­

tati dal motto «

janutis sans toi

».

Chiomonte, nel suo aspetto attuale si distende a

cavaliere della strada provinciale, ma per massima

parte alla sua destra, e tutt intorno, al di qua e al

di là della Dora, sorride di prati, castagneti, campi

coltivati a cereali e alberi da frutta, e di opulenti

vigneti, che danno un vino del tipo della Freisa assai

pregiato. La parte più alta e periferica del paese,

dove sorge la stazione ferroviaria, vanta numerosi

edifici moderni e villini con orti e bei giardini fioriti.

La parte più bassa e antica, invece, presenta viuzze

strette e tortuose che sboccano sulla strada maestra,

ed è ricca di tipiche architetture alpine, rustiche, in

pietra ricoperte di tetti d'ardesia, alcune delle quali

hanno date di fondazione risalenti al secolo XV

e XVI e sono unite da bassi porticati ed archi. Di

esse la più artisticamente rimarchevole è una casa,

antico palazzotto con torre ora scomparsa, recante

sulla sua facciata, in graffito, ornamentazioni e fregi

rinascimentali, putrini e cavalieri, rappresentazioni

mitologiche e scritte di carattere morale e religioso

in latino e francese arcaico.

Il paese si rivela quindi di origine assai antica,

come fanno pure fede le scoperte di carattere archeo­

logico che ogni tanto si effettuano nei suoi dintorni

e, ultima fra esse, la tomba, attribuita all’epoca

romana, che si rinvenne a due metri di profondità

nel corso dei lavori per la seggiovia e che conteneva

ossa umane e oggetti di ferro e pietra. Sarà quindi

interessante conoscere qualcosa sulle vicende storiche

che Chiomonte ha subito nel corso dei secoli.

Assai difficile è tuttavia risalire alle origini di

questo paese, mancando archivi e ruderi e solo sup­

plendo la tradizione e le osservazioni locali; per la

parte storica occorre quindi appoggiarsi sovente a

quella della vicina Susa, della quale Chiomonte segui

sempre le sorti.

I primi abitanti della regione, dopo il restringersi

del ghiacciaio che copriva l'intera vallata (25 secoli

a. C. » furono i Liguri, forte popolo dedito dapprima

alla caccia e successivamente aH’allevamento del

bestiame e all'agricoltura e abitante inizialmente in

caverne e poi in borgate, della cui presenza rimane

qualche traccia nei nomi geografici della località.

Nel 1400 a. G gli Umbri, spinti dagli Etruschi, fon­

darono Susa e in seguito si ebbero infiltrazioni di

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