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elettrica del Comune di Torino, con bacino alla fra­

zione di Ramà, munita di doppia condotta d'acqua,

facente un salto di 325 m. e della potenza di

19.000 HP.

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dialetto chiomontino, che si parla accanto al

torinese, è un

patois

savoiardo. Ecco, come saggio,

alcuni versi, inizio della poesia « La vendeimo » di

Giov. Batt. Jajme, nato nel 1796:

«

Nangun saurie pas vous exprimaa

le pleisii que la s'preuve a vendeimaa.

Quand le soureil et bel et le ten serein

que la se ve pas nebbe grossè cóme le dein;

»

E, come il vernacolo, dell'influenza francese risen­

tono pure assai sia i cognomi, che si ripetono unifor­

memente denunciando una tendenza a unirsi fra le

stesse famiglie nell'ambito del paese, sia il tipo

etnico che, sotto la forte rudezza della razza alpina,

cela una certa vivacità.

Gloria locale è il famoso Colombano Romean che,

nel secolo XVI, da solo, scavò alle Touailles

(2052 m.) un traforo della lunghezza di 500 metri

per fornire di acqua le sottostanti regioni e del quale

la tradizione, con differenti versioni, tramanda la

tragica fine. Il suo nome è ricordato, oltre che dal­

l'intitolazione di una piazza del paese, dalla lapide

del C.A.I. posta sull’apertura della galleria da lui

scavata in otto anni. E alla sua memoria l'avvocato

Alessio Alvazzi Delfrate, Presidente della Corte di

Appello di Torino, dedicò una commossa poesia che

comparve su «

Ji Brande

».

Elemento folcloristico è il costume femminile, dal

bel scialletto di seta dai vivaci colori e dalla bianca

cuffia pieghettata e adorna di nastri ricadenti sulla

nuca. Esso si indossa ancora nelle feste tradizionali,

la più importante delle quali è quella di S. Barto­

lomeo che cade il 24 agosto e che si celebra al Frais

con gran concorso di popolazione e sana allegria,

nel maestoso scenario della natura.

Il nostro Piemonte è tutto bello. Ma non occorre,

per scoprirne le multiformi bellezze effettuare lunghi

viaggi, con i più disparati e disagevoli mezzi di

trasporto e salire tanto in alto. Basta appena un’ora

e mezzo di treno per raggiungere borgate, come

Chiomonte, che, pur nella loro composta modestia,

sono già in grado di offrire al villeggiante e all’alpi­

nista gradevole soggiorno e interessanti escursioni.

Ben vengano quindi tutte le iniziative volte a incre­

mentare sempre di più il turismo nella valle della

Dora Riparia; perchè essa ne è veramente meritevole.