Table of Contents Table of Contents
Previous Page  77 / 869 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 77 / 869 Next Page
Page Background

ratorio per le analisi del latte e degli altri prodotti

agricoli e la mirabile Azienda montana per l’alpeggio

del bestiame continuerebbero ad essere concessi in uso

dall’istituto Zootecnico che si può considerare a buon

diritto il propulsore di ogni iniziativa nel campo

specifico.

Infine, gli oneri derivanti dal corpo insegnante e

dal personale subalterno sarebbero, per legge, assunti

dallo Stato.

La ricostruzione e la conservazione del patrimonio

zootecnico, fondamentale per il benessere della nostra

regione, poneva ormai in primo piano il problema del

funzionamento continuativo di un Istituto scolastico

destinato alla formazione di periti agrari specializzati

in zootecnia e tecnica casearia e pertanto nel

1946

,

accanto ai due Istituti agrari già esistenti di Alba (ad

indirizzo enologico) e di Lombriasco (ad indirizzo ge­

nerico) sorse l’istituto Agrario Superiore di Torino per

gli studi di specializzazione del più vitale settore del­

l’economia nazionale, gestito dal Consorzio Provin­

ciale per l’istruzione tecnica dal

1946

al

1950

e, in

seguito, dall’Amministrazione Comunale, scuola com­

pleta di tutte e cinque le classi. Questa scuola è oggi

diretta con profonda competenza e con amorosa cura

dal prof. Giuseppe Franceschetti e provveduta di un

corpo insegnante di sperimentato valore, tratto altresì

dalla docenza universitaria e dal libero professionismo

più colto e studioso, incaricato delle cattedre di let­

tere italiane, storia, geografia, topografia, estimo, le­

gislazione rurale, di scienza delle costruzioni, di mec­

canica e contabilità agraria, di fisica, chimica generale

ed agraria e industrie agrarie, di scienze naturali, pato­

logia vegetale ed entomologica e di agricoltura e

disegno.

Dopo il j° anno i giovani conseguono il diploma

di « perito agrario » che li avvia ben preparati alla

Direzione di aziende agricole, all’insegnamento nelle

scuole tecniche e di avviamento professionale, con

funzioni di «esperò» negli Ispettorati agrari e negli

Istituti sperimentali agrari ed, infine, apre loro l'ac­

cesso alla Facoltà di Scienze Agrarie dopo aver supe­

rato — per ora — l’esame di cultura generale che li

allinea agli studenti provenienti dai licei scientifici.

Sono, invero, cinque anni di severi studi teorici

ai quali questi giovani, ormai consci del loro divenire

e maturi di fronte ai compiti e alle responsabilità che

li attendono nella vita di lavoro, si sottopongono con

fede e con tenacia sotto la guida di insegnanti come

loro entusiasti e come loro quasi altrettanto giovani

che credono nel valore della disciplina impartita.

Questo Istituto culturale è nato però fatalmente

col complesso di Edipo: esso ha spento la creatura

dalla quale ha preso linfa e vigore. La Scuola Tecnica

Agraria svuotata del suo scopo languì e si estinse,

ragion per cui il Municipio ne deliberava, nel

1950

,

la soppressione, assorbendo fra gli Enti scolastici civici

il nuovo promettente organismo clic dispose di una

ragguardevole attrezzatura e di un copioso materiale

didattico. Quarantatre ettari di terreno per le cul­

ture sperimentali erbacee e floro-frutticole: capaci tet­

toie e rimesse per la custodia di trattrici, mietitrici,

aratri, frangizolle, spandiconcime, seminatrici, sar­

chiatrici, falciatrici, voltafieno; stalle e scuderie; un

mulino sfarinatore elettrico, e sylos di vario tipo e

diversa stivatura per foraggi e un ampio parco per il

carreggio, e un caseificio sperimentale.

★* *

Ma non inganni l’ampiezza dell’entrare. L’attuale

edificio scolastico è insufficiente a contenere la popo­

lazione studentesca; le aule sono poche e ristrette, gli

uffici sistemati alla meglio. Manca all’istituto l’edi­

ficio che potrebbe ospitare comodamente e decorosa­

mente il complesso scolastico. Il terreno sul quale po­

trebbe essere costruito non manca poiché il Municipio

ne possiede vicino all’istituto «Bonafous ». Dal canto

suo la Provincia, seguendo le proprie direttive, po­

trebbe portare a soluzione il problema della certezza

nella continuità dcl^funzionamento, recando il proprio

contributo finanziario così come avvenne per altri

Istituti similari. (Quello statale di Cesena, per esempio,

dove la locale Amministrazione Provinciale contribuì

alla ricostruzione dell’edificio, e relative attrezzature,

distrutti dalla guerra, stanziando la somma di

30

mi­

lioni, e quello statale di Vercelli, per citarne un altro,

istituito ex novo cinque anni or sono con contributi

della Provincia e dell’Ente Risi, per un totale di ben

400

milioni!).

L’Azienda Agraria appartiene, come già detto, al

«Bonafous >che l’ha concessa in affitto all’istituto Zoo­

tecnico e Caseario il quale a sua volta l’ha messo a

disposizione dell’istituto Agrario. Una parte del ter­

reno sperimentale è però in gestione diretta del «Bo­

nafous ». Assai sentita è anche la necessità del funzio­

namento di un ben organizzato Collegio per allievi

intemi o semiconvittori, al quale le famiglie residenti

in provincia possano avviare i loro figlioli con la sicu­

rezza di una custodia oculata e di una vita studen­

7