

Complessi ambientali collinari « B »
Sistema delle zone prevalentemente boscate: versanti ombrosi (« inversi») delle
dorsali collinari e copertura boscosa sommitale.
I. DEFINIZIONE
I complessi in questione, da sottoporre a disci-
plina ai fini della tutela dell'ambiente, indicati in
mappa con la lettera « B », si estendono sull'insieme
dei terreni collinari attualmente coperti da boschi
estesi.
Il sistema dei boschi collinari presenta oggi una
configurazione caratteristica non molto dissimile
dalle configurazioni assunte nella
Caria topografica
detla Caccia, [1762],
nei catasti «figurati» dell'Ot-
tocento e nelle fotografie aeree del 1936.
È costituito da una copertura boscosa sommitale
che si estende, con relativa continuità, lungo il cul-
mine della catena collinare di Torino, dal Monte
Calvo, sopra Moncalieri, a Bardassano e poi ancora,
con qualche discontinuità, sempre lungo il culmine
collinare e parallelamente al Po, sino alle colline del
Monferrato.
Verso settentrione, dalla copertura boscosa
sommitale, si diramano lembi di bosco che si esten-
dono nei vasti versanti « inversi », ombrosi e spesso
scoscesi, delle valli scendenti al Po.
Verso meridione, i protendimenti di bosco dalla
copertura sommitale sono più brevi e ristretti, limita-
ti ai versanti scoscesi, franosi e non coltivabili, e ai
poco estesi versanti ombrosi.
I boschi della collina di Torino hanno costituito
in passato bene indispensabile e di alto valore per
l'economia agricola collinare e per l'economia citta-
dina. Inoltre gli stessi boschi hanno svolto, e svol-
gono tuttora, una fondamentale funzione di difesa
idro-geologica sul suolo collinare, per ampie zone
instabile e franoso (cfr. punto III.I.).
I boschi della collina torinese hanno subito, nel
corso del Settecento e dell'Ottocento, una sensibile
riduzione dovuta al disboscamento e al dissodamen-
to (« roncatura ») di aree con discreta esposizione e
non eccessivamente pendenti, adatte all'agricoltura
collinare; ciò avvenne nonostante le leggi e le ordi-
nanze comunali dirette a contenere le iniziative di
« roncatura » (cfr. punto III.1.1. ). Dall'ultimo dopo-
guerra il fenomeno si
è
invertito: con l'abbandono
diffuso delle coltivazioni il bosco tende ad esten-
dersi, per ripopolamento naturale o per rimboschi-
mento.
II. INDIVIDUAZIONE
II.1' I complessi indicati in mappa con « B » coinci-
dono nell'insieme, con poche variazioni, alle aree
indicate come « ecosistema collinare, zone bosca-
te », nel
Progetto preliminare per ta revisione det
Piano Regotatore Generate,
Città di Torino, 1980.
I complessi « B » comprendono
- gli attuali boschi (cedui e fustaie)
- i parchi del Bric della Maddalena e del Pian
Gambino
— le radure, coltivate o già coltivate e attual-
mente incolte, presenti in piccole conche o in dorsali
secondarie discretamente soleggiate, comprese nei
versanti bacii (« inversi ») delle grandi dorsali colli-
nari.
Sono invece inclusi in altri complessi da sotto-
porre a disciplina (complessi «T», «C», «V», « S »)
i boschi di breve estensione e a carattere discontinuo
presenti nelle ripe e nei valloni scoscesi non coltiva-
bili dei versanti solivi (« indiritti », complessi «V») e
delle basse propaggini collinari affacciate sul Po
(complessi « C »).
II.2. 11 sistema dei boschi della collina torinese do-
vrebbe essere sottoposto a normative di tutela
- in relazione alle funzioni che assolvono o
che possono assolvere, indicate al seguente punto a)
— in relazione ai valori assunti come bene cul-
turale ambientale e paesistico, in relazione a quanto
indicato al seguente punto b).
a)
I boschi collinari
- assolvono o possono assolvere a funzioni di
conservazione e di consolidamento del suolo colli-
nare, instabile e franoso su ampie zone
— costituiscono polmone verde ai margini di
un'area metropolitana intensamente costruita
- possono ospitare zone attrezzate di ricrea-
zione e di svago
- possono contenere oasi di protezione di inte-
resse naturalistico
— costituiscono patrimonio economico da cura-
re, da far fruttare e da tutelare, in particolare per
l'eventualità, mai escludibile, di dover far fronte ad
un periodo di emergenza e di isolamento.
La qualificazione e le indicazioni di disciplina
delle aree boscate sotto gli aspetti precedenti non
sono oggetto della presente relazione.
b)
Le aree boscate collinari assumono valore di
bene culturale ambientale per gli aspetti indicati dal-
la presente relazione al punto 111.3.
III.
QUALIFICAZIONE
III.1.
Funzioni storiche dei boschi cotlinari e anti-
che regolamentazioni.
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