

(« il Calcina »); la vigna del Vescovo (Fubini). Il Regio Sacro
Eremo con le sue cascine (una è distrutta e l'altra ancora oggi
presente nel territorio di Pecetto), le vigne del Seminario (ora
Fasciotti), la vigna dell'Ospedale di Carità (Podere Romano),
la Prebenda Adami, il «Castellengo» vigna dei R.R. Padri di
S. Giuseppe, la Prebenda del canonico Cecidoni (vigna Man-
zoni), la vigna dell'Abate Cdaglio, Prebenda del capitolo di
San Giovanni Amedeo Millo.
Nel XVII sec. il .. Ladat» (ora villa Agnelli rifatta) era
proprietà del Capitolo del Duomo; all'inizio del XVIII sec. la
vigna era del convento di S. Antonio poi (« La Motta»,
1791); la <. Bertalazzona» (il Paradiso) fu prima del 1751 del-
l'Ospedale di S. Giovanni. Per il «Ladat» cfr. ACMT,
Chie-
sa di S. Vito,
Miscellanea (1544, 1810) 59/1/2, n. 1.
Nei documenti del 1630 si ricorda il possesso della Men-
sa Metropolitana di Torino delle vigne ' Liona» e <, Sargna-
sco». Cfr. ACMT,
Id.,
59/1/2. La prima (poi Ladat) di Bar-
tolomeo Crosio era formata da una « pezza di vigna [...]
giardino con casiamento e forno [...] Regione S. Vito». La
seconda nella >> Regione S. Quirico [...] o sia Sergnasco, a
favore dell'Hospedale di S. Giovanni» con strumenti del
1608 e del 1695.
(23) II tipo edilizio della « vigna » è costituita dall'aggre-
garsi di unità funzionali distinte e trova la sua definizione
dalla prevalenza della coltura a vite. Questa denominazione
discende anche da come questi compfessi sono citati nelle
fonti documentarie: ad esempio per la » vigne » Harcourt
una vigna, Cassina, ed altre possessioni, situate sui monti
di Questa Città; ove si dice alla Pattonera [...] », cfr. AST,
Archivio privato d'Harcourt, .,
Vigne di Torino», (1483-
1876), cassetto, M.76, n. 16. Il documento riguarda la vendi-
ta del Conte Carlo d'Harcourt al sig. Bernardino Bergera di
questa vigna il 18 luglio 1595. Nel documento si fa inoltre
riferimento all'acquisto del 12 settembre del 1594. Per quan-
to riguarda la vigna Alta si ricorda la <, Memoria de Titoli
della Vigna sopra li Monti di Torino nella regione Fenestrelfe
[...]», 1483-1584. Cfr.
Ibidem,
n. 1. Inoltre si menziona la
Vendita Gio Matteo Blanchiardi della sua vigna posta nelfa
regione di Fenestrelle prima sotto la Commenda delfa Ma-
donna del Sepolcro di Pozzo Strada / al sig. Antonio Guido. /
Vigna poco disposta sopra li monti della presente città di To-
rino, regione detta di Fenestrelle poco discosta dalla Madon-
na Santissima detta del Pilone, Continente casa civille con
portici e Gallerie serrate due crotte con diverse stanze con
casa del vignolante, scuderia, forno, pozzo d'acqua viva, con
vigna prati boschi inclusa la vigna detta la Ronzina a corpo e
non a misura, coerenti li sig. Heredi Bonagionta, il sig. Te-
soriere Tarino, li beni detti della Margherita o sia dell'
Ill.mosig. Marchese Gautieri,
Ill.mosig. Rollondo altre volte eredi
Gastaldi e il sig. Avvocato Barberi [...]». 26 maggio 1682.
Ibidem,
n. 40.
L'atto di visita della «Vigna denominata la Ronzina»
precisa che esiste . la fabbrica di una Vigna giardino piatto
dietro di essa et Airale avanti essa fabbrica», segue la descri-
zione dettagliata degli ambienti al piano terreno: una » salla
sternita e stabilita», un Andito attiguo verso levante / per
cui dal portico verso mezzo giorno si va ad altro verso mez-
zanotte », cucina, >. piccolo camerino dietro d'essa per essere
il restante sito occupato dal forno [...], tinaggio, / Portico
chiuso con Muraglie dietro esso tinaggio forno e piccolo
camerino a mezza notte, stanza del Massaro, altra stanza».
Al «Piano Soura»: »sclla o sij stanza grande sovra prima
descritta», «stanza soura la Cucina»,
„
Andito tramediante la
suddetta calla e stanza esistente, Camerino, piccola stanza,
altro « camerino» verso levante altro verso mezzanotte, Gal-
leria chiusa [...]
La visita prosegue determinando lo stato di conservazio-
ne della vigna il 12 aprile 1724. Cfr. AST,
Archivio privato
d'Harcourt,
cassetta 77, n. 2.
(24) VITTORIO DEFABIANI, COSTANZA ROGGERO BAR-
DELLI,
Lettura storica delle Ville e Vigne della Collina tori-
nese nel quadro delt'Analisi dei Beni Culturali Ambientali, in
Atti del XXI Concresso di Storia dell'Architettura», ottobre
1983, Roma (in corso di stampa).
(25) Il documento datato 16 novembre 1577 si riferisce
alla vigna Alta » situata culli Monti di Turino [...] di giornate
7 con edificio in quella esistente et col Torchio e Tini ed altri
legnami [...] ». Cfr. AST,
Archivio privato d'Harcourt,
cas-
setto 76, n. ibis. La vigna della documentazione dei tipi non
datati ma settecenteschi risulta organizzata nel suo ' civile »
in un salone affiancato da uno scalone centrale, e numerose
camere, il rustico, e la cappella. In occasione della visita del
28 luglio 1698 viene fatto un « tipo della Vigna Alta». Nel
tipo la vigna viene indicata come un blocco quadrato prospet-
tante un giardino su cui si attestano due padiglioni. Cfr.
Ibi-
dem,
cassetto 81, n. 18, dimensione (465
x
335+ 444 x 225)
il tipo è il risultato dell'unione di due disegni diversi di cui
quello che indica le proprietà Guidi, Levis e Pinola, pare più
antico rispetto a quello che indica la vigna def Conte d'Har-
court la vigna del sig. Guidi e quella di M. La Pierre. Si
osserva inoltre la differenza tra i due tipi di carta una con la
filigrana con i gigli e la corata l'altra con i gigli e la croce
(Cfr. fig. e7).
(26) Tippo dei beni enfiteutici uerso il monastero della
Consolata di / Torino, che possedeva il fu Ill. sig. Conte Gio
Michele Vergnano [...],
Torino, 17 maggio 1693, Gio Pietro
Bellico, Gabriel Agrimensore, (AST,
Tipi, Cabrei, [...1 del-
l'Archivio detle Regie Finanze,
Sez. Il, n. 52), scala trabuc-
chi cinquanta, disegno a penna acquerellato (650 x 470) (Cfr.
fig. e9).
(27) Per il «Testimoniale di visita» del 24 marzo 1643,
cfr. AST,
Archivio privato d'Harcourt,
cassetta 76, n. 28.
(28) Per la Reale Basilica di Superga, cfr. N.
CARBONE-
RI,
1979.
(29) BNT,
Fondo Valperga,
Q. 1. 64, f. 10, I1. I due
disegni a penna acquerellati in diversi colori sono s.f. e s.d.;
il primo ha la scritta >. Parere vigna Soperga»; il secondo
Vigna di Soperga altro parere ». Le soluzioni di riqualifica-
zione della preesistenza, sono di estremo interesse per la so-
luzione poligonale e della zona della corte per la sistemazio-
ne dei giardini e l'ampliamento della cappella.
(30) AST,
Insinuazioni di Torino,
Testamento 1731, li-
bro 10, c. 491. Nel testamento della Contessa Anna Litta del
Pozzo della Cisterna del 29 marzo del 1713 il 22 settembre
del 1731 fu aggiunto un codicillo in cui
è
citata la vigna della
collina. La villa è stimata nel 1753 dal misuratore Carlo
Emanuele Rocca di 16 giornate di terreno composta nel civile
da una cucina due dispense un salone bipiano con 4 camere a
piano terreno e 4 colfegate da una balaustrata superiore di
fegno, al primo piano ancora 6 camere. Cfr.
SERGIO HUTTER,
Villa Boyt,
Dattiloscritto, Dipartimento Casa-Città. Nel testo
sono citati con precisione tutti i documenti.
(31) E.GRIBAUDI
ROSSI, 1981, da p. 140 a p. 147, nega
questa attribuzione. G.
CHEVALLEY,
1912, p. 125.
(32) La cappella fu edificata nel 1586 da Gio. Battista
Croce, cfr.
GIORGIO RIGOTTI,
Una cappelta cinquecentesca
sulla Collina di Torino,
in <, Boll. SPABA», XIX, 1936, pp.
1-24; M.
PERUCCA, C. M. BERSIA,
Giovanni Battista Croce e
la Cappella di Santa Margherita,
in Boll. SPABA», nuova
serie, XIX, 1965, pp. 105 e sgg.;
GIOVANNI BATTISTA CRO-
CE,
L'eccetlenza e diversità de i vini che sulla Montagna di
Torino si fanno,
Torino, 1606.
(33) Per la denominazione e la proprietà delle vigne,
AAT,
Visite Pastorali,
7/1/64 di Laurena Rorengo di Rorà,
1777, f. 155. Dalla parrocchiale di S. Grato di Mongreno
(con cimitero) dipendevano 341 anime (di cui 230 comunica-
ti), 12 Sacelli e 2 Oratori privati, f. 171. Dalla parrocchiale
di S. Giovanni Battista Decollato di Sassi (dove si ricordano
alcune sepofture in chiesa) dipendevano 983 anime (di cui
600 comunicate), 28 Sacelli, 2 Oratori e il Santuario della
Madonna del Pilone, f. 202. Dalla Parrocchiale della Beata
Maria Vergine Assunta dipendevano 439 anime (di cui 256
comunicate), 16 Sacelli e 2 Oratori, f. 218. Dalla Parrocchia-
le di S. Vito Modesto e Crescenzo (con cimitero) dipendeva-
no 950 anime (di cui 600 comunicate), 55 Sacelli e 2 Oratori.
(34) Carta topografica della Caccia, [ 1762].
(35) Lungo la Val Piana esistono in sequenza la cappefla
di Villa Milanesio e di Villa Musy. Queste cappelle risultano
nodo di connessione tra la strada e la proprietà, seguono e
ritmano i percorsi. Esse sono a pianta centrale o rettangolare
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