

- di valore ambientale e documentario da Cor-
so Vinzaglio a Corso Ferrucci
- di valore ambientale da Via Rattazzi a Piazza
C
ri
mea
segnalato di significato documentario da
Corso Ferrucci a Piazza Rivoli.
II. INDIVIDUAZIONE
E
FORMAZIONE STORICA
Il primo tratto dell'asse che prende forma stori-
camente è quello compreso tra Porta Nuova e il Po:
esso viene delineato in periodo napoleonico, come
pianificazione programmata delle
promenades
di
circonvallazione esterna a partire dal
PLAN GENE-
RAL D'EMBELLISSEMENT [...]
del 1809, come
realizzazione a partire dal 1811-1812 nel quadro
dell'attuazione del piano tramite gli
Ateliers de
Charité.
Il suo tracciato viene ripreso e consolidato nella
prima Restaurazione col nome di Viale del Re e
diventa presto un asse rettore della espansione urba-
nistica meridionale.
La traslazione ad ovest della Piazza d'Armi di S.
Secondo (1847) libera come zona edificabile una
vasta area che viene organizzata dal
Piano Fuori
Porta Nuova
(Carlo Promis, 1851); il piano defini-
sce anche architettonicamente la zona, il cui
impianto ad edilizia rigorosamente uniforme si regge sul-
l'asse rettore costituito dal prolungamento del Viale
del Re, a partire dalla attuale Via Rattazzi fino al
Corso Re Umbe
rt
o (Carlo Promis, 1850-1851).
Una successiva traslazione a sud-ovest della
Piazza d'Armi (1872) libera l'area corrispondente,
che viene subito edificata, con il risultato micro-ur-
bano della attuale « zona di Piazza d'Armi »
incentrata sul quadriviodeiCorsiGalileoFerra
ri
s e Vitto-
rio Emanuele II, presto provvisto del grande monu-
mento omonimo (Pietro Cossa, 1899).
Il proseguimento attuativo dell'asse continua nel
decennio Sessanta dell'Ottocento fino alla Cinta
Daziaria del 1853 e in particolare fino ai Casotti
Daziari (ora demoliti) che erano situati, per ragioni
funzionali di dazio, appena dopo l'incrocio di Via
Boggio con Via Principi d'Acaja, in luogo più arre-
trato rispetto al perimetro della cinta daziaria.
Sia nel piano urbanistico che nell'attuazione
edilizia, il proseguimento del corso (antico Corso
S. Avventore) diventa asse primario di un «pezzo di
città » strutturato per grandi servizi e attrezzature di
tipo pubblico, secondo un disegno preciso, attento
anche a rigorose assialità trasversali, in parte ora
perdute a causa della demolizione del Mattatoio
Civico.
La zona di nuovo impianto per servizi centraliz-
zati risulta presto organicamente completata: Nuove
Carceri Giudiziarie (Giuseppe Polani, 1857-61 pro-
getto; 1862-70 costruzione); Mattatoio Civico (An-
tonio Debernardi, 1864-67; demolito nel 1973);
Mercato del Bestiame (Ufficio d'Arte del Comune,
1869-71; demolito nel 1973, presto ridimensionato
rispetto all'impianto originario con la formazione
delle caserme Pugnani e Lamarmora); Casotti Da-
ziari (Ufficio d'Arte del Comune, 1869; bombardati
e poi demoliti nel 1973); Officine delle Strade Ferra-
te (Società Ferrovie Alta Italia, 1880-84).
III. QUALIFICAZIONE E CONNESSIONI
L'asse a.14 è connotato
nel tratto di valore storico-artistico
da Via Rattazzi a Corso Re Umbe
rt
o
- dal sistema porticato simmetrico di edilizia rigo-
rosamente uniforme per connotati architettonici ed
impianto planimetrico dovuto a Carlo Promis per la
progettazione sia urbanistica che architettonica
(1850-1851), di alto valore storico-artistico, am-
bientale e documentario
- dalla emergenza architettonica ed ambientale
della Stazione Ferroviaria di Porta Nuova, di valore
storico-artistico ed ambientale negli elementi e parti
non ristrutturati (Alessandro Mazzucchetti, Carlo
Ceppi, 1865-68)
- dal sistema degli spazi urbanistici connaturati
con le strutture architettoniche suddette, costituiti
dalla Piazza Carlo Felice, dai tratti terminali di Via
XX Settembre e di Via Lagrange e dalle Piazzette
Paleocapa e Lagrange, nonché dalla loro integrazio-
ne fisica e funzionale nei primi tratti delle Vie Sac-
chi e Nizza, e dallo stesso sedime del Corso Vittorio
Emanuele II, tra Via Rattazzi e Corso Re Umbe
rt
o.
Si annota che proprio per il valore e la grande impor-
tanza del sistema urbanistico « Fuori Porta Nuova » ,
il tratto di asse urbano di Corso Vittorio Emanuele
II, è gerarchicamente subordinato alla complessità
del sistema stesso ed è quindi suscettibile di inter-
venti, di attrezzature e di arredi urbani non necessa-
riamente identici a quelli dei tratti contigui del corso
(da discutere, per esempio, anche la stessa presenza
e qualità delle alberate), mentre appare da tenere
nella massima attenzione il rapporto con le assialità,
l'arredo e l'attrezzatura degli spazi definiti dalla sua
struttura architettonica
(cfr. relazione ambito
1/3
e
3/l
a e schede 1/285
e
314 bis)
da Corso Re Umbe
rt
o a Corso Vinzaglio
— sul fronte settentrionale, da nucleo di edilizia
residenziale e mista di tipo «uniformato», con por-
tici e sopravvie porticati, di alto valore ambientale
nel medesimo tratto, sul fronte meridionale
- da edilizia a palazzine e ville, di analoga conno-
tazione architettonica eclettica con spazi arborati a
giardini ben definiti architettonicamente, di alto va-
lore ambientale, nonché da edilizia e da giardini di
sostituzione o di trasformazione del dopoguerra, con
caratteri architettonici e con essenze arboree non
sempre congruenti con l'ambiente
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