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come pacificatore vide alfine avverato quel detto che sulla V1nC1–
tric e spada aveva da tempo inciso:
Spoliotis
arnia
supersunt,
E nel ritorno a' suoi Stati a lato dell'augusta sposa, provetta
pulzelln ma donna dei più alti spiriti, s' ebbe dalla popolazione fe–
stante grandissime dimostrazioni di sincera ammirazione, di spon–
taneo contento, di giubilo meritato e qual veramente erano dovute
a così abile ed onesto Principe.
Quand'ebbe prole a cui assicurare la successione, ottenne anche
il possesso delle città che ancora erano rimaste ai francesi, per
opera specialmente della consorte che non ristette dal continuamente
insistere presso suo nipote Arrigo III allora Re di Francia. Il figlio
nato gli nel dicembre
1562
ebbe il nome di Carlo Emanuele I e
gli tennero da padrini al fonte battesimale i rappresentanti di Pio
V,
papa, e del Re Arrigo III.
Le riforme da Emanuele Filiberto introdotte nel Piemonte e con
raro senno condotte a termine assicurarono
la
vita ad un paese che
il continuo mutamento di signorìe, e per tanti anni, avevano reso
estremamente povero, debole, diviso, corrotto. Devesi a lui la crea–
zione d'una delle più forti e meglio regolate Monarchie, il ripri–
stino di quel sentimento di
nazionalità
che tutti fa uniti al comune
'pericolo, al comune interesse.
Rinfrancò
la
religione reprimendo con energia
il
pro selitismo e
procurando la correzione dei costumi, pur mostrando di saper ,ri–
spettare ogni differen za di sentimento al riguardo, col permettere
libertà
di culto agli eretici, loro assegnando, nelle valli di Pinerolo,
territorio limitato ad esercitarlo. Rintuzzò colle armi quei Valdesi,
solo quando mostraronsi ostinatamente renitenti ai suoi ordini, pre–
dicando le loro dottrine fuor dei confini loro assegnati.
T ale concessione non garbò molto al Papa: ma Emanuele Filiberto
non volle punto mostrarsi schiavo nelle saggie sue riforme nemmeno
a quella
autorit à
già allor a str apotente , e un 'altra ne introdusse
ne ' suoi Stati che poco gar bò al nascente
gesuitismo
già
da lui, forse
inconsciamente, protetto.
Dichiarò, cioè, necessario
il
consenso dei parenti al matrimonio
dei minorenni che la Chiesa riguardava solo come opportuno:
ex
causa bonestatis.
A ride sta re il quasi moribondo sent imento di nazionalità e nel