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VII

Ma per far ritorno a noi specialmente, conVIene

avvertire, che noi pure abbiamo i nostri collettori

d'iscrizioni. Nel secolo scorso pertanto, il monaco

camaldolese Francesco Borgarelli, della torinese So-

\ cietà degli unanimi ecc., raccoglieva qualche migliaio

di epigrafi relative a piemontesi, ed esistenti in To–

rino, nelle sue province ed in altre città d'Italia,

ed anche all'estero. Con tutto questo, la raccolta

che si conserva nella biblioteca reale di Torino,

oltre essere imperfetta, colla lezione errata di molte

delle epigrafi copiate,

è

manoscritta.

I

vi pure si

trova altro volume col titolo

Iscrir,ioni moderne esi-

dall'amicizia de' più valenti letterati de' suoi giorni,

il

dottor Lami,

il

dottor

Mehus di Firenze,

il

conte MazzucheIli, il principe di Torre Mazza di Pa–

lermo,

il

noto abate Calogerà di Venezia ecc. Spossato dalle diuturne occu–

pazioni, che gli fruttarono parecchie fisiche indisposizioni, egli moriva

nel maggio del

I790,

in sul suo sessantottesimo anno. Le sue spoglie

furono deposte nella celebre Basilica di S. Paolo, con epitafio innalzatogli

dal fratello conte Alessandro e dalla sorella Marianna.

Rimane ancora ad avvertire in questa lunga nota, ma che dà notizie fra

noi non guarì conosciute di un benemerito, a cui i piemontesi spassionati,

ripetiamo, devono qualche atto di gratitudine, ch' avendo il Galletti

compulsati gli archivi Capitolini di S. Gio. Laterano, di S. Maria

in

Tra–

stevere, di S. PaolQ, delle città di Siena, di Perugia, di Todi, di Fermo,

di Narni ecc., riuscì ad accumulare tesori, che l'autore della sua vita scrive

che ove fossero pubblicati, darebbero

« •..

una rispettabile ed utilissima

aggiunta alle celebri antichità del mezzo tempo, poste in luce dal rinomato

Ludovico Antonio Muratori» - pago

I29.

Innumerevoli pure sono i manoscritti lasciati dal Galletti; e di sole epi–

grafi di chiese e di luoghi profani di Roma, distribuite per nazioni, ed

ancora inedite, e che riguardano

il

Lazio, la Lombardia, le due Sicilie, la

Toscana, l'Umbria, la Liguria, la Francia, la Germania, l'Inghilterra e la

Spagna, si conservano ben sedici volumi, che gli studiosi, ancor oggidi,

consultano con frutto.

(a)

Figlio di Marcantonio di Chiusa Vecchia, Cellarengo ecc. e di Teresa

Cacherano di

~ssolo.

Era patrizio di Asti e di Roma ecc., e dal Gal–

letti fu onorato col designarlo

amore in litteris probatissimo.