

SAN DALMAZZO.
D. O. M.
Iosepho Antonio Michiardi Taurinensi
Qvia cvris forensibvs div. sancte versatis qvievit
Anno MDCCLlV VI Id. octob. aet. s. LXIlI
Et Margaritae Ripae eivs conivgi opt o
In Ivctv et benedico pavpervm der.
Ann. MDCCLV
XIX Kal. Ian. aetat.
S.
LXXIV
Qvod in vivis caritate sibi devincta
Post obit. svis omnibvs avctos volverint
Clericos Regvl. S. PavIi
I o s e p h vs A n t. praepos. fil. et iid.
clero
Grati animi monvmentvm
Posvervnt.
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Mentre poco fa non abbiamo potuto approvare la troppo
ampollosa epigrafe risguardante l'abate Pullini, designiamo
per dote opposta, cioè per semplicità, quella che leggesi sotto
la predella dell'altare del beato Sauli, scolpita su d'una la–
pide ove sta scritto:
Don E m m a n v e l
VaIgvarnera
Orate pro me.
Dopo l'acquisto della Sicilia era venuto ai servigi di Vit–
torio Amedeo II don Zaverio de'principi di Valguarnera e
Gravina,
I)el
]721
eletto capitano della 3" compagnia delle
guardie del Corpo. Don Emanuele, nel
1748
fu eletto vicerè
di Sardegna. Era stato ambasciatore ordinario in Ispagna,
gran ciambellano, e nel
1750
veniva creato cavaliere dell'An–
nunziata. Morì
il
15
febbraio
1770;
ma ancorchè non man–
cassero qualità da poter compilargli una ben lunga epi–
grafe mortuaria, tuttavia a sua grande onoranza la semplice
indicazione citata rammenta
il
luogo della sua sepoltura.
Dietro l'altare maggiore giacciono le spoglie del teologo
Marcantonio Comotto canonico della Metropolitana, che
edificò quell'ara, onde in riconoscenza s'ebbe ancor egli
questa semplice epigrafe.