

S. DOMENICO
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La
più
antica conosciuta riguarda il beato Pietro, del–
l'illustre famiglia
dei
Cambiano da Savigliano. Nato ivi sul
principio del secolo
XIV
si ascrisse all'ordine dei predicatori,
e divenne inquisitore generale del Piemonte. Era eloquente
concionatore, 'ma mentre stava nel convento di S. Francesco
di Susa, nel
1
n sicario valdese lo uccise. Morto per la
propagazione della fede cattolica, fu dic lar
arti re, e
le sue spoglie dal convento segusino furono nel 1516 tras–
portate in questo di San Domenico, e deposte nel coro dal
lato del vangelo con questa epigrafe:
J
Hic iacet corpvs B. Petri-
de Rvffia ordinis praedic–
Inqvisitoris Tavrini qvi pro
Fide chatolica occvbvit
apvd Secvsiam
MDXVI
(I)
Ebbero
il
patronato dell'altare del beato Domenico il
torinese Baldassare della Catena, che si legn la sepoltura
ivi nel 1540. Estintagi la sua famiglia nel suo figlio Filippo,
morto improle,
il
patronato passò ai nobili biellesi de
Fangis, e quindi ai Compans di Brichanteau .
Presso la pila dell' acqua santa, ma sotto i banchi,
il
framm'ento di una iscrizione non lascia più leggibili che
quest.e parole
Cathari. . . . . .. 1493 . D. Lau
1ii
De Crosa.
IV ••• "
La raccolta epigrafica più volte citata ci porge notizia
dei frammenti di un'epigrafe i quali ci danno indizio di uno
(l)
La data fu incisa in caratteri più grossi per ricordare che si
riferiva, non alla morte, ma alla deposizione. Accertata dalla curia in
un colle reliquie nel 1854, e restituita a suo luogo nel 1871 vi furono
aggiunte queste due linee:
fIeic pene istvm lapidem
Qvievit vsqve ad an MDCCCLIV. .