

104
I MARMI SCRITTI DI TORINO E SUBURBIO
Eccoci ora all'epigrafe che risguarda lo sroriografo plU
conosciuto e popolare della casa di Savoia, Filiberto Pingon
barone di Cusy, ecc. erudito senza
dub~io.
ma storico
credulo ed infarinato de' vizi letterarii del cinquecento.
Ancor egli fu ricercatore appassionato delle epigrafi ro–
mane, ma non era atto a ciò, e fu troppo corri
v,?
cosicchè
la sua raccolta epigrafica ha poco valore. Ci basti aggiun–
gere che si conservò di lui sino ai giorni nostri nel popolo
l'epiteto di antiquario. Dimorando egli nella casa d'an–
golo della via della Basilica a quella di Porta P alatina,
alla sua morte avvenuta nel
IS8g
fu deposto nella vicina
S. Domenico,
ave
giace quasi presso l'altare di S. Tom–
maso, ma l'epitaffio
(I)
trovasi oggidì a destra della maggior
porta d'ingresso.
D. O. M.
Philiberto Pingonio Cvsiacensivm baroni
Primiselliae Domino presidi
Integerrimo Emanvelis Philiberti patris et Caroli Emanvelis
Filii Sabavdiae dvcvm libellorvm svpplicvm
In svpremo consilio magistro magni
Cancellarii vices gerenti poetae
Facvndlssimo historiographo gravissimo
Et Philibertae de Brevi vxori
Margaritae Valesiae Sabaudiae et Bitvricensivm
Dvcisse Asseclarvm nobìlìvm cvstodi
Vixit ille annos LVII menses
/Il
obiit
Tavrini MDLXXXIX
XVIII
aprilis
lsta vero LlV menses
IV
obiit
Tavrini MDLXXXIX
XVI
novembris'
Beroldvs baro Lvdovicvs Avgvstvs milesqve Caro Em. eqves
FiIii moestissimi posvervnt.
Dal lato opposto della stessa porta d'ingresso altra
epigrafe accenna ad una figlia del medico e professore
Antonio Lobetti, di cui or parleremo. Essa chiamavasi
(t)
Pubblicato già dal Cibrario nella sua storia di Torino Il,276,
ma con qualche errore e diversa disposizione da quella della lapide.