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I MARMI SCRITTI DI TORINO E SUBURBIO

Eccoci ora all'epigrafe che risguarda lo sroriografo plU

conosciuto e popolare della casa di Savoia, Filiberto Pingon

barone di Cusy, ecc. erudito senza

dub~io.

ma storico

credulo ed infarinato de' vizi letterarii del cinquecento.

Ancor egli fu ricercatore appassionato delle epigrafi ro–

mane, ma non era atto a ciò, e fu troppo corri

v,?

cosicchè

la sua raccolta epigrafica ha poco valore. Ci basti aggiun–

gere che si conservò di lui sino ai giorni nostri nel popolo

l'epiteto di antiquario. Dimorando egli nella casa d'an–

golo della via della Basilica a quella di Porta P alatina,

alla sua morte avvenuta nel

IS8g

fu deposto nella vicina

S. Domenico,

ave

giace quasi presso l'altare di S. Tom–

maso, ma l'epitaffio

(I)

trovasi oggidì a destra della maggior

porta d'ingresso.

D. O. M.

Philiberto Pingonio Cvsiacensivm baroni

Primiselliae Domino presidi

Integerrimo Emanvelis Philiberti patris et Caroli Emanvelis

Filii Sabavdiae dvcvm libellorvm svpplicvm

In svpremo consilio magistro magni

Cancellarii vices gerenti poetae

Facvndlssimo historiographo gravissimo

Et Philibertae de Brevi vxori

Margaritae Valesiae Sabaudiae et Bitvricensivm

Dvcisse Asseclarvm nobìlìvm cvstodi

Vixit ille annos LVII menses

/Il

obiit

Tavrini MDLXXXIX

XVIII

aprilis

lsta vero LlV menses

IV

obiit

Tavrini MDLXXXIX

XVI

novembris'

Beroldvs baro Lvdovicvs Avgvstvs milesqve Caro Em. eqves

FiIii moestissimi posvervnt.

Dal lato opposto della stessa porta d'ingresso altra

epigrafe accenna ad una figlia del medico e professore

Antonio Lobetti, di cui or parleremo. Essa chiamavasi

(t)

Pubblicato già dal Cibrario nella sua storia di Torino Il,276,

ma con qualche errore e diversa disposizione da quella della lapide.