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SAN DALMAZZO

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tra era moglie del libraio Andrea Linguardo; l a terza co–

n.osciuta era questa Laura, sepolta a S. Dalmazzo, adorna di

singol.1ri virtù e leggiadra assai, e ch' essendo morta in' sul

fior degli anni, fu pianta da diversi verseggiatori coevi, quali

il Pensa,

il

Gosellini,

il

Guazzo,

il

Contile ed altri, oltre gli

autori di poesie latine dedicate a\ duca Carlo Emanuele I

col titolo

In Laurae Nasiae Virginis ornatissimae tumu–

lmn,

divel"SOrUm poetarum epigrammata per Iacobum Cor–

telUam Liburnensem edi(a etc. Augustae Taurinorum ex

lj'–

pographia

l.

M CQ1Jallel"is

MDLXXXIX.

La lapide era affissa alla pila della cappella del Croci–

fisso, donde rimossa era stata allogata presso un a'ndito che

dalla sacrestia conduce alla chiesa, ma ora più non esiste.

La famiglia Nasi a cui apparteneva la nostra Laura si

estinse, ai tempi di quel Giuseppe Zaverio, che sul finire del

secolo scorso in un col Meiranesio s'adoprò intorno alla

storia ecclesiastica del Piemonte e raccolse molti documenti

riferentisi alla medesima.

Ecco pertanto l'iscrizione pubblicata con alcune varianti

da alcuni de' nostri scrittori .

D O. M.

Lavrae Nasiae

Virgini Ornatissima e

Qvae in ambigvo reliqvit

Vtrvm corporis form a

Et venvstate

An monovs et virtvtibvs amabilior

Lvdovicvs Nasivs Tavrinensis

Emanvelis Philiberti Sabavdiae Dvcis serenissimi

Bibliothecarivs

Filiae amantissima'e hoc monvmentvm

P. C.

Obiit fiorenti aetate annorvm XVIIl

Il!

Idvs Martias MDLXXIV

Relicto svi desiderio.