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I MARMI SCRITTI DI TORINO E SUBURBIO
distinte: quella detta del
Salvatore,
ch'era la principale, e
dalla quale pigliarono nome i Canonici del Salvatore; la
secon~a
chiamata di S.
Maria de Dompno,
e la terza detta di
S.
Giovanni de Dompno.
Queste due ultime erano parrocchie,
e piil tardi lo fu pure l'annessa cappella di S. Ippolito, fondata
dal Canonico cantore Guglielmo Cavaglata nel 1333. .-
Tutte queste chiese probabilmente estendevansi sino al
sito occupato adesso da quella parte del real palazzo al nord
della chiesa.
Il duomo fu parecchie volte distrutto e riedificato; e
nel 1395 ricostituito.
Giovanni di Compeys, vescovo dal 1469 al 1482, riedifi–
cava quasi dalle fondamenta
il
campanile vasto e solido che
ancor oggi s'innalza, e che contiene pure le
insegn~
gentilizie
del prelato scolpite in marmo,
il
quale ha una storia per
sè,~
che procurerò di esporre almeno sommariamente, in
qualche punto, come non priva d'interesse. Oltre lo stemma
del Compeys, evvi un' iscrizione di non guarì facile lettura
per l'elevatezza della sua giacitura, e per essere oscurata
molto. Al canonico Bosio,
merc~
un telescopio, riuscì di
- darne questa lezione:
D. lo. D.
Com pesio E.
Tauri. es!s Hc
T. Fier. F.
Cap.
MCCCCLXVIIII
XII I Ivnii.
e che fu cosi interpretata da lui: D.
lo. De Compesio epi–
scopus taurinensis hanc turrim fieri fecit campanariam,
ecc.
Ma riassumendo, e piegandoci all'esigenza di questa
pub~
blicaziolle, noteremo qui ancora che nei lavori del campanile
rimase vittima un operaio, come risulta dal fiorino fatto
dare dalla duchessa Bianca in elemosina a Margherita Frasca
« •••
a la quelle a-esté mort son mary dessoub le clochier de
S.
Jehan' quant le dit clochier tomba .
...
'»
(I).
(I) USSEGLIO -
Bianca di M.onferrato,
\'.! .
218.
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