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I MARMI SCRITTI DI TORINO E SUBURBIO
«.
st'ultima, dire quanto prima le regie sue determinazioni
«
pel stabilimento di essa . . .
».
Vi furono vaghi disegni, nella prima metà di questo secolo,
di fare innovazioni intorno a quel sacro edificio, ma dessi
non vennero messi in opera.
Monsignor Angelo Peruzzi, vescovo di Sarsina, nella più
volte citata sua visita apostolica subalpina del 1584 ci lasciò
altresl non poche interessanti ,notizie sulla principal chiesa ,
torinese. Dalla Metropolitana infatti egli cominciò la sua
missione il giorno venticinque di luglio, nel quale, corteg–
giato da parecchi canonici ed ecclesiastici, fu ivi ricevuto
alla porta maggiore dal vescovo Gerolamo della Rovere.
Celebrata la messa, e vestito un pluviale bianco, éolla mitra
semplice in testa, sedendo su di una cattedra tenne una
breve orazione latina al Metropolitano ed al Capitolo. Poi dopo
il ' canto del
Veni Creator,
indossato un pluviale violaceo,
fece l'assoluzione dei defunti; e procedendo indi subito alla
cerimonia rituale, cominciò coll'accertarsi di un dato stati–
stico, essere cioè quattro mila gli ammessi alla comunione
pasquale; prova che la giurisdizione di quella chiesa madre
era assai estesa.
Il giorno seguente intraprendeva la visita degli altari: il
maggioré
(1)
era di pietra colla mensa mar01orea, avendone
(1)
L'attuale marmoreo
è
dovuto alla munificenza dell' arcivescovo
Michele Antonio Vibò. Con atto 26 gel'!naio 17
II,
nella sagrestia della
Metropolitana, congregato
-il
Capitolo, monsignor Vibò, dichiarando di
aver fatto
« •••
fabbricare et ornare di marmori l'altare maggiore della
. «
chiesa metropolitana, sotto
il
titolo di S. Giovanni .•. tanto nella parte
«
che riguarda la chiesa, quanto in quella che riguarda
il
coro, come
, «
altresì avea fatto fare tanto nel presbitero, quanto nel coro, lo sternito
«
di quadratoni di loro, et fatto escavare nel medesimo coro una sepoltura
«
ove intende sia riposto
il
suo cadavere quando piacerà a S. D. M. di
«
chiamarlo all'altra vita: e desiderando esso monsignor arcivescovo che
«
al detto altare maggiore et alli altari del SS. Crocifisso e di S. Michele
«
si celebrino annualmente tante messe in suffragio dell'anima sua e dei
«
suoi agnati, abbi risolto di sborsare al Capitolo lire 5000 per celebrare
«
col provento di lire 400 tante messe a soldi
20
e col provento della
" residua somma dare una pensione a sorelle monache • .
.»
ecc. ' ecc.
(Archivio flotarile).