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42

I MARMI SCRITTI DI TORINO E SUBURBIO

«.

st'ultima, dire quanto prima le regie sue determinazioni

«

pel stabilimento di essa . . .

».

Vi furono vaghi disegni, nella prima metà di questo secolo,

di fare innovazioni intorno a quel sacro edificio, ma dessi

non vennero messi in opera.

Monsignor Angelo Peruzzi, vescovo di Sarsina, nella più

volte citata sua visita apostolica subalpina del 1584 ci lasciò

altresl non poche interessanti ,notizie sulla principal chiesa ,

torinese. Dalla Metropolitana infatti egli cominciò la sua

missione il giorno venticinque di luglio, nel quale, corteg–

giato da parecchi canonici ed ecclesiastici, fu ivi ricevuto

alla porta maggiore dal vescovo Gerolamo della Rovere.

Celebrata la messa, e vestito un pluviale bianco, éolla mitra

semplice in testa, sedendo su di una cattedra tenne una

breve orazione latina al Metropolitano ed al Capitolo. Poi dopo

il ' canto del

Veni Creator,

indossato un pluviale violaceo,

fece l'assoluzione dei defunti; e procedendo indi subito alla

cerimonia rituale, cominciò coll'accertarsi di un dato stati–

stico, essere cioè quattro mila gli ammessi alla comunione

pasquale; prova che la giurisdizione di quella chiesa madre

era assai estesa.

Il giorno seguente intraprendeva la visita degli altari: il

maggioré

(1)

era di pietra colla mensa mar01orea, avendone

(1)

L'attuale marmoreo

è

dovuto alla munificenza dell' arcivescovo

Michele Antonio Vibò. Con atto 26 gel'!naio 17

II,

nella sagrestia della

Metropolitana, congregato

-il

Capitolo, monsignor Vibò, dichiarando di

aver fatto

« •••

fabbricare et ornare di marmori l'altare maggiore della

. «

chiesa metropolitana, sotto

il

titolo di S. Giovanni .•. tanto nella parte

«

che riguarda la chiesa, quanto in quella che riguarda

il

coro, come

, «

altresì avea fatto fare tanto nel presbitero, quanto nel coro, lo sternito

«

di quadratoni di loro, et fatto escavare nel medesimo coro una sepoltura

«

ove intende sia riposto

il

suo cadavere quando piacerà a S. D. M. di

«

chiamarlo all'altra vita: e desiderando esso monsignor arcivescovo che

«

al detto altare maggiore et alli altari del SS. Crocifisso e di S. Michele

«

si celebrino annualmente tante messe in suffragio dell'anima sua e dei

«

suoi agnati, abbi risolto di sborsare al Capitolo lire 5000 per celebrare

«

col provento di lire 400 tante messe a soldi

20

e col provento della

" residua somma dare una pensione a sorelle monache • .

ecc. ' ecc.

(Archivio flotarile).