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s.

GIOVANNI

143

ai lati altri due piccoli, uno dei qnali conteneva

il

corpo di

S. Secondo. L'altare della Concezione, esistente fuori de

coro, e sotto la cantoria, aveva un'icona assai bella con

cortina, ma era di semplice legno, e giuspatronato dei nobili

Provana di Leynl. L'altare dei Santi Stefano e Catterina era

di-

marmo con icona, anche giudicata da lui assai bella, ma

privo della croce e dei candellieri. Era patronato dei conti

di Romagnano di Pollenzo.

Il documento fa anche allusione all'antica scuola di canto

sacro,

Schoia cantorum:

poichè in quella cappella appunto si

radunavano per apprenderlo i fanciulli.

.

Altro altare; patronato parimente dei conti di Pollenzo,

era quello di S. Solutore, che aveva una bella icona, ma

era privo altresl della croce e dei candellicri.

.

L'altare della Risurrezione, già precedentemente altare di

S. Francesco, aveva l'icona decente, ma era anche privo di

croce, sebbene avesse candellieri decenti. ' Quello della San–

tissima Trinità, aveva l'icona quasi tutta guasta; ma l'altare

di S. Ippolito conteneva per icona una tela dipinta, Ducata in

varii luoghi ed indecente: le finestre erano chiuse da una tela

incerata; non aveva nè croce, nè candellieri, a poco o.nore dei

Cavaglià (de Caballiata) e.gei loro patroni successori, i Ripa.

-L'altare in legno di S. Andrea, senza icona; e priyo di

tutto, era. patronato dei Di Pietra. Quello di S. Barbara, a

vece dell'icona, aveva la statua di quella santa, ma era

assai indecente; e col titolo di S. Gerohimo 'eragli annesso

un patronato dei nobili Caccia di Novara.

'. L'altare di' S. Giovenale, senza croce e di solo legno, aveva

però un'icona decente; esso era patronàto di Marcantonio

Bairo, della famiglia del celebre medico Pietro

(I).

Accenna indi agli altari della pietà, spoglio degli arredi,

della Natività della B. V. con icona tutta lacera, e che aveva

(I)

Dottore in leggi e consignore di Bussoleno. Testò

il

20

gennaio

1612

con molti legati, lasciando erede la cappella eretta da lui nella chiesa

della V.

~onsolatrice,

vulgo

della Consolata.