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I MARMI SCRITTI DI TORINO ' E SUBURBIO
un patronato dei Generi, col titolo dei Santi Cosma e Damiano.
L'altare poi dei Santi Crispino e Crispiniano, che era adornq
d'icona assai ,bella, sebben privo della croce e dei candel–
lieri, apparteneva alla Società dei calzolai, come si mantenne
sino al giorno d'oggi.
Viene poscia l'altare di S. Agostino, che
il
Peruzzi descrive
indecentissimo, ingombro di immondezze
et dicitur de iure
patronatus laicorum illorum de Claretis de Pinarolio.
Molto disadorno, e privo di ogni arredo trovò l'altare ,di
S. Pietro, patronato dei
Daeriis,
ed uguale quello di S. An–
tonio, l'altro di M. V. della Misericordia, con icona indecente,
patronato dei Della Rovere. Dice che allo-stesso altare eravi,
col titolo delle undici mila Vergini,
il
patronato deil Borgesi;
mal fornito dichiarò l'altare di S. Giovanni Battista, e' quello
dei SS. Giacomo e Giorgio in non migliore stato.
Nell'altare di S. Croce, assai adorno, vide da ambi i lati
due avelli, in uno dei quali
il
deposito del cardinale
Dell~
Rov_e..re,.. e nell'altro quello di
~ug9vico
Della Rovere, che
il vescovo Geronimo intendeva di levare e riporre in ,una
cappella sotto il titolo di S. Clemente.
L'altare di S. Michele era di legno, con icona- indecente,
e godeva di un patronato sotto il titolo dell' Assunta e di
S. Giovanni Battista, proprio dei comi di Valperga. Quello
della Consorzia, ossia Confreria di S. Giovanni Battista, sotto
la cantoria, era di legno, ' ma aveva bella icona, sebbeòe
senza croce e candellieri.
La cappella od altare, come uS
:l.Vaesprimç.re
promiscua–
mente, nella -sagrestia, era patronato dei Seyssel, ma era
privo dell'icona, aveva l'altare di legno ed indecente. Nel
tutto insieme adunque, il Peruzzi trovò gli altari disadorni,
squallidi ed indecorosi.
Visitò poi anche i sotterranei, la cui cappella aveva, due
altari. Da una parte osservò parecchi feretri contenenti corpi
di persone illustri, ai quali si stavano costruendo gli avelli: _