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s.

GIOVANNI

145

ed ivi proibì la celebrazione dei divini uffici, sino a che

quell'altare fosse convenientemente riparato. In quanto alla

chiesa superiore che rivisitò dopo quella sotterranea, la

definì ampia, a tre navi, ben costrutta, con buoni pavimenti,

ben coperta. Accenna ai due pulpiti, de' quali uno per leg- '

gervi le sacre lezioni; esprime per altro il desiderio che

il coro avesse ad 'essere più ampio, e che le finestre, a vece

di tela dovessero avere i vetri.

Nel visitare le relique dei santi, cosI si esprime del corpo

di ' S. Secondo martire della Legione tebea:

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Super i/lud

habetur statua hominis, thorace lamininis argmteis confuta

armati cum clava ad instar hominis cataphrati armate mititie

de cuius veritate licet non habealztur antiqua aliqua et authentica

documenta, per traditionem autem maiorum ila semper tentum

habitum et tractatum fuit corpus ipsum pro corpore Sancti

Secundi praedicti, et hinc habetur lectio de eo tractans et quae

recitare consuevit dum divinum de eo officium agitur.

Fatto quindi il giro attorno al tempio, ne vide l'atrio,

occupato in parte dalle fabbriche del ' palazzo ducale, ed in

altra elal cimitero, che trovatolo ingombro di rovi e di erbe,

ordinò venissero estirpate.

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TI Peruzzi ci fa sapere che l'arcivescovo ovvero la curia

non retinet mitites seu èxecutores armatos neque nuncios aliquos,

sed dum opus est, officiales curiae archiepiscopalis utuntur opere

,ministrorum civilis curiae et temporalis.

bi

curia archiePiscopali

non habentur carceres, quia palatium episcopale fuit concessum,

ut dictum est in ediftciis et palatio serenissimi ducis.

Di quante peregrine notizie sconosciute arricchisca la storia

de!Ia chiesa maggiore di Torino questo sunto del documento

Peruzzia!lo, non v'è chi noI vegga, giovando anche a fornirci

nozioni sulle varie cappelle del Duomo, oggi più non esi–

stenti o trasformate, nonchè sulle nobili famiglie che vi

avevano diritti di patronato.

Il 25 agosto

16p

la, Società del Calzolai stabiliva un fondo

, di scudi

1300

per far celebrare all'altare dei santi Crispino

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