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l MARMI SCRITTI DI TORINO E SUBURBIO
Torino anche dottore m leggi; ed a lui, morto nel 1797, fu
posto quest'epitafio:
Borghese Octavivs ivris vtrivsqve
Doctor vicarivs generalis ac hvivs
Metropolitanae ecclesiae canonicvs
Obiit die XVIlI Febrvarii MDCCLXXXXVII
Aetatis svae LXXII.
Ultimo che ha sede nella l'accolta, la quale può dare un
insieme più compiuto eccedente di qualche anno
il
limite
osservato nelle chiese minori di Torino,
è
Lorenzo Vanetti
dottore in teologia, benemerito anche dell'Ospedale di San
Giovanni, che erigevagli un monumento. Per la sua tomba
il Vernazza aveva dettato un epi tafio nel terso suo latino
ma invece gli furono sostituite · queste parole:
Vanetti Lavrentivs
S:
T. D.
Hvivs Metrop. eccI.
Can. penitentiarivs
Obiit die XXV Mart. MDCCXCIX
Aetatis svae LXXX.
Sebbene eccedenti l'epoca prefissaci nel dare alla luce queste
epigrafi, tuttavia riferirò ancora quest'altre, avuto riguardo
all'importanza che ha naturalmente la chiesa madre di Torino.
All'illustre arcivescovo Giacinto della Torre dei conti di
Luserna e Valli ecc., professore, letterato e scrittore di cose
patrie, già arcivescovo di Sassari, poi di Acqui, indi nel
1805
di Torino, ove era succeduro a Carlo Luigi Buronzo
del Signore,
il
quale erasi dimesso per secondare i voleri
di Napoleone
I,
fu apposto nella cripta della Metropolitana
questo epitafio, dettato da lui stesso nell'ultima sua infermità.
Hic ressvrectionem ell.pectant ellvviae
Hyacinthi a Tvrre archiepiscopi Tavrinen:
Orate pro eo
MDCCCXIV.