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I MARMI SCRITTI DI TORINO E SUBURBIO
B.
V. M., da S. Giovanni Battista e da alcun( angioli
D.
In
essa chiesa egli lasciava pure di essere sepolto. ma le sue
spoglie venivano deposte nella chiesa parrocchiale del Lin–
gotto, di cui fu insigne benefattore. Ma l'epitafio lasciato
parecchi anni spostato, in un col busto in bronzo, trovasi
ora invece al Museo civico.
E proseguendo sommariamente la narrazione delle princi–
pali vicende di questa chiesa, rimane ancora ad osservare,
che col favore del pubblico nel 1780 i ministri degli infermi
erano in grado di riedificare il loro convento o collegio. La
solenne funzione del collocamento della pietra fondamentale
seguiva
il
tredici maggio di quell'anno con certa solennità
e coi rappresentanti della Real Corte.
Eéco l'epigrafe scolpita sulla pietra:
Clericorvm Regvlar: ministrantivm infirmis
Coenobivm vetvstate detritvm
A fvndamentis erexervnt
Eivsdem Ordinis ministri
Victorivs Amedevs III Rex
Primvm lapidem posvit
Personam eivs gerente
Comite Aleramo Provana vrbis praetore
Anno MDCCLXXX-
Cvrante Josepho Bagnis praefecto
Congedati nel 1798 i ministri degli infermi, in un con
quelli delle:!' altre Congregazioni religiose, la chiesa di San
Giuseppe venne assegnata alla pia società di S. Luigi Gon–
zaga fondatrice dell'insigne Opera ed ospedale omonimi. Ed .
essa la tenne sino al 1837, in cui si trattò _di darla
a~
llUOVO
Istituto di carità fondato dall'abate Antonio Rosmini. Ma
andati a monte gli uffizi in progetto, la chiesa coi locali
adiacenti fu di nuovo assegnata ai padri ministri degli in–
fermi che ancor oggi l'occupano, e che due anni or sono
la ristorarono notevolmente.