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198

I MARMI SCRITTI DI TORINO E SUBURBIO

B.

V. M., da S. Giovanni Battista e da alcun( angioli

D.

In

essa chiesa egli lasciava pure di essere sepolto. ma le sue

spoglie venivano deposte nella chiesa parrocchiale del Lin–

gotto, di cui fu insigne benefattore. Ma l'epitafio lasciato

parecchi anni spostato, in un col busto in bronzo, trovasi

ora invece al Museo civico.

E proseguendo sommariamente la narrazione delle princi–

pali vicende di questa chiesa, rimane ancora ad osservare,

che col favore del pubblico nel 1780 i ministri degli infermi

erano in grado di riedificare il loro convento o collegio. La

solenne funzione del collocamento della pietra fondamentale

seguiva

il

tredici maggio di quell'anno con certa solennità

e coi rappresentanti della Real Corte.

Eéco l'epigrafe scolpita sulla pietra:

Clericorvm Regvlar: ministrantivm infirmis

Coenobivm vetvstate detritvm

A fvndamentis erexervnt

Eivsdem Ordinis ministri

Victorivs Amedevs III Rex

Primvm lapidem posvit

Personam eivs gerente

Comite Aleramo Provana vrbis praetore

Anno MDCCLXXX-

Cvrante Josepho Bagnis praefecto

Congedati nel 1798 i ministri degli infermi, in un con

quelli delle:!' altre Congregazioni religiose, la chiesa di San

Giuseppe venne assegnata alla pia società di S. Luigi Gon–

zaga fondatrice dell'insigne Opera ed ospedale omonimi. Ed .

essa la tenne sino al 1837, in cui si trattò _di darla

a~

llUOVO

Istituto di carità fondato dall'abate Antonio Rosmini. Ma

andati a monte gli uffizi in progetto, la chiesa coi locali

adiacenti fu di nuovo assegnata ai padri ministri degli in–

fermi che ancor oggi l'occupano, e che due anni or sono

la ristorarono notevolmente.