

S. LORENZO
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pensiero di favorire pie Istituzioni. Quindi, solamente al
rifiorire dell'ulivo di pace si provvide a proseguire l'impresa
determinata. Essendosi nel
1666
eletto architetto del duca
Carlo Emanuele II, il padre Guarino Guarini modenese tea–
tino, a lui appunto venne affidata que1l'opera, a cui impresse
il disegno bizzarro che si nota nei suoi lavori. Ritrovo che
soltanto il
16
aprile
1671
seguivano accordi fra i teatini e
gli scultori o marmorai Francesco Pozzo della Val Salda e
Gio . Pietro
Molciano della valle d 'Intelor dello Stato di 'Mi·
lana per l'esclusione di quattro capitelli e di quattro basi
alle colonne di marmo di Frabosa
(I).
Nel
1680
solamente
potè seguire l'apertura della nuova chiesa, onorata della pre–
senza della Corte ducale e di grande affluenza di popolo.
Questa chiesa era adorna
di
accurata facciata con vesti·
bolo, convertiti poi in fabbrica per comodo e simetria del·
l'adiacente palazzo detto di Chbblese.
In quanto ad epigrafi, questa chiesa, si può dire che n'è priva.
Sulla porta che dal vestibolo ridotto a cappella è consacrata
alla Vergine dei dolori era stata posta questa povera epigrafe:
D. Lavrentio
Ignis contemptori
Tyrannorvm Derisori
Martirvm miracvlo.
Sull'asse dell'ara maggiore leggesi:
D. O. M.
Emanvel Philibertvs
Vovit
Maria Jo. Baptista a Sabavdia
C. A RQ~V1ecit. Fé~\X
Tralascio due iscrizioni
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altari laterali, che
sono la sola riproduzione di testi scritturali.
(I)
Archivio notarile.