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S. MARTINIANO

243

Il 28 maggio 1708 veniva ucciso il cavaliere Giuseppe

Simeoni de' Balbi di Nizza, d'anni 30. Costui abitava nel

Convento di S. Francesco, e veniva sepolto per concessione

della parrocchia in quel convento. Un caso pietoso seguiva

il 14 giugno 1708 nella persona di un degli agnati dei Mat–

tirolo stabilitisi a Torino sin da quei giorni • . .

«

Carlo

Mattirolo

d~

Barbengo nel Luganese, d'anni 17, morto sotto

la caduta della volta dell\l fabbrica del conte di S. Secondo,

Bianco, muore senza Sacramenti, 14 giugno e sepolto a

S. Martiniano». Altro caso fortuito sgrazioso capitava nel

1714 all'abate

Il

Bonaventura d'Agliè di S. Germano, conte

e canonico di S. Gio. di Lione, d'anni 55» figlio di Carlo

Luigi, marchese di S. Damiano e di Irene di Simiana. Costui

moriva 1'8 ottobre del 1714

«

per un colpo di bracciale as–

sist\!ndo spettatore al giuoco .del pallone

D.

Moriva bensl sotto

la parrocchia di S. Martiniano, ma veniva inumato nel sepol–

creto gentilizio a S. Francesco d'Assisi. Nel 1725 fu sepolto

l'avvocato Marcan tonio Monetti di 75 anni (era figlio di

Alessandro di famiglia originaria di Grugliasco); nel 1732

il conte Ludovico Solaro di Moretta, cavaliere gran Croce

de' Ss. M. e

1.,

d'anni 75 e sepolto all'altare della SS. An–

nunziata di S. M. ; nel 1737 il conte Filiberto Benso di San-

bombe e sep. a S. M. Gio. Domenico Peyrotto di Virle, soldato a cavallo,

morto, ucciso in Cittadella da un colp.:> di cannone, e sep. a S. M. gratis.

Niccolò

Sobiel

alemanno, ingegnere di S. M. Cesarea e maggiore del reg–

gimento Guido Staremberg, ferito in Cittadella e morto sotto la cura di San

Giovanni, ma sep. a S. M. il

22

agosto . Giacomo Giuseppe di Gio. Matteo

Giacomasso di un anno e mezzo morto a S. Gio. ave erasi rifugiato per

causa delle bombe e veniva sepolto a S. Martiniana. Bonifacio

Cambiano

dei dragoni della compagnia di M. Dai, morto in Cittadella per un tiro

di cannone

il

tre settembre sepolto gratis. Giuseppe Dalbert, d'anni I8,

morto

il

sette per un colpo di cannone che

li

troncò la testa fuori del–

l'ingrandimento della città a Porta Susina, sepolto gratis. Conte Filippo

Provana fu conte Ottavio di Collegno morto all'ospedale della carità ave

si "era rifugiato per causa dell'assedio, morto otto settembre, ma costui

veniva sepolto a S. Tommaso.