

S. TOMMASO
Un ordinàto del Municipio di Torino dell'otto di novembre
del 1459
ci
palesa, che all'istanza di fra Giambattista Ta–
gliacarne, che allora predicava in Torino, fu conceduta ai
minori osservanti la chiesa dei santi Bino ed Evasio nel
Borgo Po, abbandonata poi per aver avuto quella di S. So–
.lutore minore presso la porta Doranea nel 1460, mentr'era
vicario provinciale il .beato Angelo Cadetti da Chivasso. Fu
ivi edificato ' un sufficiente convento nella chiesa della Beata
Vergine degli Angeii, in cui venne seppellito qualcuno dei
principi di Savoia, distrutta poi dai francesi nel 1536. Di
là i Minori osservanti andarono ad uffiziare la parrocchiale
di S. Paolo sino all'anno 1545, in cui dal rettore
M~tteo
Buschetti da Chieri furono chiamati ali' assistenza della par–
rocchia di S. Tommaso che venne loro conferita per Bolla
di Gregorio XIII dell'anno 1575. Essi ne presero possesso
il
dl otto di agosto del 1576. Nel 1584 Carlo Emanuele I
vi pose la prima pietra; e per opera del padre Agostino
Rebentano da Torino parroco e confessore di quel Duca, e
col mezzo dell' obolo dei cittadini, animati dalla omelia del
celebre padre Panigarola poi vescovo d'Asti, recitata in Duomo
contro Calvino, si potè venir a termine della costruzione
di quella chiesa sul disegno di Ascanio Vittozzi. Nel 1712
vi fu aggiunta la cupola, e pochi anni dopo fu dipinta da Santo '
Prunati e da altri. Vi lavorarono poi a fresco nel 1786
Rocco Comandu ed
i
fratelli Galliari.
Questa chiesa (posta tra la via dei Mercanti e l'altra più fre–
quentata detta degli Argentieri, che dopo smessa la denomina–
zione di via degli Ebrei, che dalla parte del Sud accennava
alla porta marmorea, e dal Nord, a Porta Palazzo, e che dopo
quella di Dora Grossa ritenevasi la principale della città).
era molto frequentata .da cospicue "famiglie, nella cui circo–
scrizione avevano esse i loro palazzi e le loro case.
Sin dal 1584 noverava olte duemila parrocchiani. I patro–
nati degli altari ricordano molte delle famiglie che abita-