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I MARMI SCRITTI DI ' TORINO E SUBURBIO
van,o in quelle circostanze; quel dei santi Tommaso e San
Carlo lo ,era dei conti di Verrua; quel
de)
Crocefisso"
.qel
conte Verdina, l'a.ltro delle Stimmate di S. Fraoces,w, del
marchese Faussone di Montaldo, l'altare di tutti i, Santi, ,del
conte Valperga di Cuorgnè, quel di S, Antoçio da Padova"
del conte Excoffier, l'altro ,dell'Epifania.. dei conti Tarino
di Cossombrato e Galleani di Agliano; l'altare di S. Diego,
del conte .di Collegno, quel della
C0ncezion~,
del marçhes.e
del Borgo, e l'altare dell'Annunziata, dei conti Coardi di
Carpeneto.
In quanto a pitture, oltre alle accennate, .
contie.neo "onte–
neva lavori del Milocco, del Procaccini, del c.elebre
M.on–
-calvo, di Martino Cignaroli padre del paesista Scipione, del
piemontese Giuseppe Duprà, d'Isidoro da Campione; del
mi–
lanese cav. Bianchi. Nella sagrestia Domenicb Olivero a.veva
dipinto sei quadretti rappresentanti in piccole figure alcuni
miracoli di S. Antonio e S. Francesco d'Assisi
j
S. Giovanni da
Capistrano, e beato Salvatore <l'Orta.
La statua e gli angeli dell'altare di S. Lucia furono opera
del celebre Clemente.
Nel chiostro il milanese Giambattista Pozzj àveva dipinto
a fresco in alcune lunette parecchie storie di sànti francescani
scomparse negli ultimi restauri. Ivi i fra,ti avevano il depo–
sito del loro lanifizio stabilito
à
Caselle.
Molti illustri personaggi furono sepolti in questa chiesa; e i
libri 'consultati riferiscono pute in forma di cronaca i nomi di
parecchi che, o morirono nella giurisdizione di questa par–
rocchia, o fun)no benefattori del Convento; e la ricordanza
loro può essere altresI di qualche utile alla storia. Ne citerò
secondo fe'ci sin qui i principali ,; Nel
15&5
nel mese di marzo
il presidente Rullino; 11ei
1602
rtlonsigpor Corrado vescovo di
ForIl, nunzio apostolico. Al
12
gennaio
1605
si legge: «Fra
Bartolomeo Roe'ca, domenicano, inquisitore è morto nel suo
convento, et io fra Pacifico ho fatto questa memoria perchè