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ALBERGO DI VIRTU

possibile aver contezza, non dovevansi omettere. Alcune o–

pere di pregio uscirono dalle manifatture di quell' albergo;

e cito la tappezzeria della chiesa metropolitana, di seta, lana

ed oro, nella guale tra le figure dei reali principi erano in–

tessute varie loro valorose imprese. Essa fu fabbricata ante–

riormente al 1657- Altra tappezzeria servi pure alla stessa

chiesa pel lutto di Madama Reale Giovanna Battista; e se

ne nota ancora una terza di colore cremisino su fondo d'oro

che servi per adornare gli appartamenti della principessa

Clotilde di Piemonte.

È

abbastanza noto che questo. Istituto,

retto ora con norme prettamente seconde ai tempi, che

corrono, fu traslocato alcuni anni sono in via S. Secondo.

Quale saggio del modo abbastanza provvido, nel quale

sapevano maneggiarsi nei tempi trascorSl l nostri pii istituti,

e per ricordare, non essere sempre giusto il rimprovero di

cui i moderni, sussidiati dal progresso odierno .e dalle in–

novazioni benefiche dell'a scienza e dell'industria, accagio–

nano talor i nostri maggiori, darò in nota una convenzione

non conosciuta, seguita nel 1734 tra l'amministrazione del–

l'albergo e l'appaltatore delle provvigioni di questo

(I).

(I)

Un tal Niccolò Vernero, con atto del

SI

maggio

1734,

rimase deli–

beratario delle provviste e della manutenzione di quell'Istituto, al prezzo

di lire sette, soldi sei

cad~n

posto, al mese, e mediante una bonificazione

di duecento lire annue sul totale, attesa la guerra ed il notabile aumento

delle vettovaglie e per le avarie. Somministranza ai giovani, giornalmente

«

pane, oncie

20

in micconi, due da oncie

IO,

caduno, ben cotto e condizio–

nato, non più ricettato di giorni tre, qual dovrà esser fabbricato di farina puro

fromento conforme gli verrà rimesso; qual farina dovrà esser scdacciata

nè vi si potrà mettere altro reprimo .(

c1'Uscello:

a Firenze

semolella)

che

quello che sarà prodotto dalla stessa farina; oncie 16 vino buono, che

vengono a corrispondere alla misura di un quartino circa per pasto, con–

forme si è sin qui praticato, qual vino dovrà essere franco, non marinato,

(afato), ribollito nè con cattivo odore, oncie 6 carne di vitel!.:> al giorno,

oncie 4 formaggio, alla vigilia a luogo della carne, oppure oncie quattro

merluzzo, qual non dovrà mettersi nell'acqua che nel giorno precedente

col condimento di oncie tre olio di oliva per ogni dieci figli ed aceto a

sufficienza, oppur tante ova e butirro buono non fonduto, per l'equivalente