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1 MARMI SCRITTI DI TORINO E SUBURBIO

Nell'assedio di Torino del

1640

il

Broglia non mancò di

dar prove di strenuità singolare, come altresì nella difesa di

Cuneo, ma riuscita vittoriosa la parte contraria, egli abban–

donò

il

Piemonte, e sollecitato ' dal cardinal Mazzarino, a

cui era stato raccomandato dal generale francese D'Harcourt,

non dubitò di porre la sua valorosa spada a' servigl di

Francia. Servì in Catalogna, e si distÌnse egregiamente nelle

fazioni degli anni

1645

e

1646

e nel blocco di Taragona, .e

nel

1642

nel passaggio della Schelda, onde meritossi

il

grado .

di luogotenente generale dell'esercito francese. Ne' civili rivol–

gimenti di quel regno ei diè

il

suo appoggio alla Regina, e

ne riscosse elogi, onde il

25

settembre del

1650

venne nomi- .

nato a Condè luogotenente generale, poi governatore della

Bressa. Ma scelto nel

1656

a capitano generale dell'esercito

francese che doveva pugnare in

'1tali~,

sotto la guida suprema

del duca di Modena, mentre stava per riconoscere un posto

nelle trinciere di Valenza sul Po, rimase ucciso da un colpo

di falconetto. A;veva soli quarantacinque anni, e splendidis-

sima sarebbe stata la sua carriera. ove non fosse stato ine–

sorabilmente mietuto in età ancor così fresca.

Sin qui fu scritto che

il

suo corpo venne deposto nella

gentilizia chiesa di .S. Domenico a Chieri, ed

il

cuore in

questa di S. Carlo. Or però vengo assicurato

(1)

che invece

il

corpo venne sepolto nella chiesa delle cappuccine or descritta.

Ecco pertanto l'ampollosa iscrizione, dettata dalla facile

penna dell' epigrafista torinese Emanuele Tesauro, e da me

collazionata colla originale scolpita, che ha varianti assai

notevoli da quella della raccolta epigrafica dell' archivio di

(, ) Dal canonico Bosio (solerte investigatore ed autore di disquisizioni

patrie, e delle Memorie sulla R. chiesa di S. Carlo, pubblicate nel 1866)

che con documenti, dice di provare la sua asserzione

in

U!1

prossimo

suo lavoro sul duomo di Chieri.

.,.