

I MARMI SCRITTI DI TORINO E SUBURBIO
Scendendo ne' sotterranei, che io pure ho visitato, doven–
dosi però per giugnervi, rimuovere una pietra, onde si ha
accesso ad una scala che guida ai medesimi: la parte di
essi che è sotto ·l'odierna sagrestia, contiene le sepQlture de'
Carmelitani. In parte esse .furono violate j e scoperchiate
offrono triste spettacolo 'al visitatore.
Su di un muro che chiudeva un ossario, leggesi la seguente
epigrafe:
Anteriorvm Carmelitarvm tam ab anno MDXLIV
Vsqve ad annvm IIIDCCXXVIII in Ecc1esia
S.
Mariae de Platea
Antiqvi Conventvs qvam ab anno MDCCXX1X vsque ad annvm
MDCCUXVIlI (I) in Oratorio hvivs sepvltorvm ossa hvc translata ja–
cent èommixta vbi hinc inde posteriorvm corpora ab
Anno MDCCXXX"1 et deinceps seorsvm tvmvlata qviescvnt
La parte più bella de' sotterranei, ed or destinata ad altro
uso, aveva le tombe delle famiglie che éransi scelta quella
sepoltura, ma tutte andarono disperse le iscrizioni esistentivij
a
~ue
sole, avute diversamente, accenna il Marocco, di cui
quella del barone di Breupt, morto nel 1774 viene omessk,
riferendo solamente l'altra relativa al tortonese magistrato,
Antonio Zenone.
Comes D. Antonivs Zenonvs Castri Cerioli
Nobilis patritivs Dertonae
Compvtorvm magister in Regia Camera
Tavrini obiit die
"ID
Janvarii IlDCCXXI
Aetatis anno Lxxvm
Qui però sonovi anco anacronismi, eccetto che il Marocco,
o chi comunicogli l'epigrafe, abbiano commesso errore nella
data. Consultando le notizie per servire alla biografia degli
uomini illustri tortonesi raccolte dal conte Carnevale -
Vigevano 1838 - a carte 195 leggesi che Antonio Zenone,
figlio di Giovanni Domenico e di Barbara Carnevale, nato
• (I)
Cioè dopo la traslazione, ma prima che fosse compiuta la chiesa.