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SANTA CHIARA

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gratia concedant dictam roydam videlicet usque in quanti–

tate particulari quadraginta bobum per clavariqs communis

elligendorum, et habere debeant de avere communis ad

rationem solidorum octo pro qualibet paia bobum ha quod

faciant roydam completam et caream competentes compen-

- sanda in prima eorum talea fienda

(I)).

Il monistero fu sempre sotto la speciale protezione dei

principi di Savoia, ed ebbe anche la ventura di dar ospi–

talità a Maria di Savoia, figlia del duca Amedeo VIII, la

quale, vedova del duca di Milano Filippo Maria Visconti,

che non le fu mai vero marito, disillusa delle umane vicende,

cercò in quel sacro asiro la pace, non mai avuta fra lo

splendore della reggia. Viveva ancora nel 1469 ,

~d

ivi f.!:!...

sepolta.

---"Ma in quanto alla chiesa, essa venne rifatta nel 1745 sui

disegni dell' architetto Bernardo Vittone. Essa appartenne

alle monache Francescane scalze, volgarmente chiamate

Clarisse

sino all'anno 1824, in cui essendo esse ridotte a

poco numero, dal ré Carlo Felice furono unite al moni–

stero antichissimo del loro ordine in Carignano, ed il mo–

nistero torinese di S. Chiara venne assegnato alle monache

Salesiane,

che lasciarono quello or posseduto dai sacerdoti

della Missione.

Le iscrizioni che ancor si leggono in questa chiesa sono

le seguenti:

Sulla facciata, nella via di S. Chiara

D. O. M.

Deiparae Immacvlatae

D. Francisco et Clarae

Sacrvm

Anno

MDCCXLV

(,) Archivio del Municipio.