

B: V. CONSOLATRICE
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suna fede puossi prestare al racconto di essa cronaca,
il
quale solo può 'sostenersi sul fondamento di pia tradizione.
E sebbene le pie tradizioni si vogliano anteporre a certi
scritti destituiti d'ogni critica, tuttavia non
è
nostro obbietto
di soffermarci in queste indagini, e sarà l'opera meglio
impiegata a trattare fatti fondati sui documenti che
il
se–
colo XIV comincia a fornirci .
Amedeo V
il
due aprile del 1315 donava
altari ·Sanctae
Mariae de Consolatione tres marchas de argento ad fa–
ciendum unum calicem
(1).
Catterina di Vienna, consorte
del principe Filippo di Acaia nell'ottobre del
1323
provve–
deva alla spesa di settantacinque libbre d'olio per alimen–
tare due lampade che ardevano dì e notte
in duablls magnis
lampadibus coram ymag ine Beatae Mariae Virginis
(2).
Il Conte di Savoia nel 1339 faceva provvedere venti libbre
di cera nuova per costrutre una immagine
ad offerendum
apud Sanctam Mariam de Consolatt'one
(3).
La divozione andava ogni giorno crescendo. Infierendo
nel
1420
una pericolosissima pestilenza, nel Consiglio gene–
rale dell' amministrazione nostra municipale
in reforma–
cione cuius Conscilii facto . partito de mandato supradt'ctt'
domt'ni locllmtenentt"s ad tahullas albas et nigras ut moris
est placuit ipsis credendariis et inter ipsorum mat"orem
partem obtemptum fuit et reformatum qllod fiat processio
per civitatem 'et quod portetur corpus Christi vna cum re–
Uqut"is et quod celebretur Missa "ad altal'e
B.
Mariae Con–
so/ationis et quod vnusqut"sque de dt"cta civitate qUt" sit ha-
(1)
Archivio di Stato - Priorato di S. Andrea"
(2)
Id. Sezione camerale, conto di Pietro Panicerio
il
quale dichia–
rava d1 avere speso otto denari viennesi per ciascuna libbra d'olio,
(3) Id" Conto di Vercellino di Albrieto.