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Nel mese di novembre di detto anno
commciarono
per–
tanto ad essere ammessi nel Collegio que' giovani studenti
che si trovavano nelle richieste condizioni per potervi oc–
cupare i tre posti della nuova fondazione, per ognuno dei
quali rimase stabilito che il Magistrato della Riforma avrebbe
fatto versare al Collegio delle Provincie lire 480 annue,
corrispondenti a lire 60 mensuali per gli otto mesi dell'anno
scolastico. I tre posti però non essendo stati, come non lo
furono mai, tutti occupati le finanze dell'Opera andavano
perciò avvantaggiandosi tanto, che già al fine del 1850 si
aveva un sopravanzo in cassa di lire 3690, non ostante la
spesa di lire 1500 circa, incentratasi per erigere nella Regia
Università il busto in marmo che vi si ammira del bene–
merito Fondatore, e che inoltre si fossero in detto anno
concessi due premj di lire 300 caduno a due dei migliori
allievi del Collegio e provveduto già si fosse a tutte le spese
inerenti all'eredità; ciò stante, e riconosciutosi che maggiori
economie si sarebbero verificate in avvenire, non essendovi
più altri oneri cui si dovesse ancora far fronte, nè probabilità
che i tre posti, potessero esser presto tutti occupati, il Con–
siglio Universitario, subentrato al soppresso Magistrato della
Riforma, nell'Amministrazione dell'Opera, propose in sua
seduta dei 12 aprile 1851, che a tenore delle sovracitate
R.
Patenti si stabilissero anzitutto
«
tre premj di lire 200
" caduno da conferirsi ciascuno ad uno degli allievi del
" Collegio delle Provincie sì a posto gratuito, che non, i
" quali frequentino le scnole della Facoltà di Medicina o
" di Filosofia razionale o di Lettere nell'Università di To–
" rino, in modo che a ciascuna Facoltà sia assegnato un
" premio per quelli di detti giovani che il Consiglio del
" Collegio crederà meritevoli di proporre al Consiglio Uni–
" versitario dal quale verranno loro conferiti" secondaria–
mente, che si creasse un nuovo posto nel Collegio stesso.
Le proposte del Consiglio Universitario ebbero la piena an–
nuenza del Supremo Magistrato della Pubblica Istruzione,
:in allora il cav. Gioja, il quale in conformità delle mede-
sime con suo Ministeriale dispaccio 15 maggio 1851, dispo–
neva: (( che per l'anno corrente si conservassero i due premi