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'" ziamo lo stabilimento di una piazza nel Collegio pegli
"studenti delle Provincie, in perpetuo, per lo studio di
'" Belle Lettere, o di Medicina, o di Leggi, a mente e se–
" condo le disposizioni contenute nel testamento del medico
" Giovanni. fu Giangiacomo Barosso, nato ed abitante nel
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Comune di Castelnuovo d'Asti, del 27 aprile 1844.
" E perchè la volontà del testatore non abbia a soffrire
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incagli nella sua esecuzione, e per chiudere l'adito ad ogni
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dubbio in proposito, dichiariamo che la vocazione del
" testatore per quanto riguarda allo studio di Belle Lettere,
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debba intendersi ristretto agli studi di eloquenza senza
" comprendervi gli studi di Filosofia e di Matematica, quan–
" tunque le classi di applicazione a dette Scienze si com–
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prendano nel Collegio medesimo di cui fa parte la classe
" di Eloquenza.
." E quanto al pagamento della relativa pensione, vogliamo
" che .si faccia in quella maniera che il Nostro Magistrato
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della Riforma sopra gli studi crederà più conveniente nel–
" l'interesse dello stesso Collegio, ed in conformità del pre–
" mentovatodel medico Barosso. -
" Mandiamo al Magistrato della Riforma degli studi della
"" Nostra Università di Torino, di far osservare "
Dato in Torino, .addì
25
gennaio 1845.
Avendo in seguito il Magistrato della Riforma, da cui il
'Collegio pegli studenti delle Provincie dipendeva, avvisato
più conveniente di esigere il capitale corrispondente alla ·
spesa necessaria per l'esistenza del posto di cui si tratta a
preferenza di riceverne l'annua pensione, il signor Marone
Pietro, sul quale in forza di contratto firmato fra -gli eredi
Barosso, era caduto il peso della fondazione, versò, previo
.accordo col Magistrato anzidetto, come da atto 14 aprile 1847,
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gato Turvano, a titolo di dote per la perpetua esistenza
di essa, la somma' di lire dodicimila nelle mani del Teso–
riere dell'Università di Torino, acconsentendo inoltre collo
stesso atto alla costituzione di un'ipoteca speciale sui beni
da lui posseduti nel territorio' di Chieri, per rappresentare
un capitale eventuale di lire tremila,ove quello di lire do-