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I L C A V A L I E R E DI S A V O I A

L

’anno venturo Torino celebrerà il secondo cen­

tenario della morte di Eugenio di Savoia-

Soissons, il principe che Napoleone annoverava

fra i sette più illustri capitani del mondo, il condot-

tieroche nonconobbe

sconfitte, tredici volte

ferito, sempre rima­

sto o ridisceso in liz­

za, audace, geniale,

indomabile. Gli si de­

vono, per tanta parte,

la liberazione di Vien­

nadai Turchi nel 1683:

la memorabile espu­

gnazione di Budapest

nel 1686; la non meno

superba liberazionedi

Torino, nel 1706, dai

Francesi che l’asse-

diavanoe laprodigiosa

conquista di Belgrado

- agosto 1717 - con

cui. schiacciando l'e­

sercito musulmano,

egli ne disperse definitivamente la minaccia sull'Eu­

ropa Centrale. Si sono rammentate, con ciò, solo le

maggiori fra le molteplici imprese in cui s’affermarono

e rifulsero le sue eminenti qualità: imprese che ven­

gono compiutamente rievocate in diverse biografie

uscite negli ultimi anni ad opera di studiosi italiani

e stranieri.

In prossimità delle manifestazioni destinate a com­

memorarlo, sarà tuttavia giusto e interessante par­

lare anche d'un suo eroico fratello: Luigi Giulio,

caduto sul campo appena a ventitré anni, all'inizio

appunto di quella guerra contro gli Ottomani nella

quale Eugenio doveva raccogliere i primi trionfi.

Luigi Giulio di Soissons

ì

oggi poco o nulla

ricordato;

eppure la sua pronta volontaria entrata in

campagna,

e la tragica fine che ne stroncò la giovinezza

votata

a generosi Cimenti,

lo

rendono

degnissimo

di

me:.x>ria

e d'ammirazione.

L'annunzio della morte di lui fu

lo stimolo perchè

Eugenio lasciasse tosto Purtg*.

quasi in una

fuga notturna, risoluto a port*r»i sui

campi

magiari per vendicarvi lo sventando fratello.

L'ardente sacrificio Htii’uno

t

il preludio alla

gloria dell'altro.

Luigi Giulio era il terzo dei cinque figli di Eugenio

.Maurizio conte di Soissons, secondogenito di quel

principe Tomaso di Savoia che fu capostipite del

ramo di Carignano. Mentre codesto ramo conti­

nuava nella linea pri­

mogenita dei discen­

denti di Tomaso,

quella secondogenita

assumeva il titolo ma­

terno dei Soissons.

Fratelli maggiori di

Luigi Giulio furono

Tomaso-Luigi e Fi­

lippo; gli seguivano:

Emanuele Filiberto e,

ultimo, il celebre Eu­

genio. Famiglia guer­

riera per eccellenza.

Il conte Tomaso-Luigi

di Soissons, nato nel

1657, passatone) 1695

al servizio dell'impe­

ratore, rimanevagra­

vemente ferito all'as­

sedio di Landau, tanto da dover subire l’amputa­

zione d'un braccio. Vana operazione: egli morì, nove

giorni dopo, il 14 agosto 1702.

Filippo, nato nel 1659, per desiderio deila nonna

Maria di Borbone-Soissons aveva indossato l’abito

ecclesiastico, ma aspirava invece alia vita militare.

Per mutar carriera chiese l'intervento della zia Du­

chessa Maria Giovanna Battista di Nemours, Reg­

gente in Piemonte. Vestì l'uniforme e più tardi si

fece onore combattendo con Francesco Morosini

contro i Turchi. Morì a Parigi nel

1695.

Avversa fu la sorte a Emanuele Filiberto di Sois­

sons, spentosi giovane nel 1676.

E siamo alla storia di Luigi Giulio, nato a Tolosa

il 12maggio 16*0. Lu ùw«T^r?no il

Cavaliere di Sa­

voia

e si direbbe fosse qualcosa di profetico in questo

titob che servì sempre, più del nome, a designarlo.

Presagio della sua gesta magnanima? Certo, sembra­

vano assommarsi in lui gli attributi degli antichi per­

sonaggi cavallereschi: l’indole fiera, l'impeto degli

ideali, b sprezzo dette fedii situazioni, l'incuria del

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