AUTOMOBILISMO IN FASCE
Triciclo i vapor* costruito nai IM t in Inghilterra da Richard Travithick
non esistono, che io sappia, dettagli meccanici di
questa macchina che, dopo aver funzionato per pa
recchio tempo ed essere stata presentata all’espo
sizione di Londra nel 1851, è scomparsa.
Essa poteva raggiungere la velocità di 6-8 miglia
all'ora. Si racconta anche una comicissima avventura,
successa alla prima prova tentata dal Murdoch.
L’inventore, approfittando di una notte senza luna,
aveva messo in moto su una strada, all’entrata del
villaggio di Redruth, nel paese di Galles, il suo capo
lavoro. Ma la macchina ribelle sfuggì al controllo
del suo costruttore, ed attraversò sola, a velocità
pazzesca per i tempi, il piccolo paese, mettendo a
soqquadro e terrorizzando i suoi abitanti, persuasi
di ospitare il diavolo tra le loro mura. Correva
l’anno 1784.
E dopo di lui, un altro grande: Richard Tre-
vithick.
Anch'egli era un semplice meccanico, addetto
alla sorveglianza delle pompe d’acqua nelle miniere
di carbone del Galles di proprietà dei signori Watt
e Boulton. E muore in miseria lasciando una impronta
formidabile nella storia della locomozione. Era so
prannominato « il padre della locomotica » e di lui
si afferma comunemente che sia stato uno dei più
grandi inventori inglesi. Più perseverante di Watt,
e più fortunato di Murdoch, riesce a portare a com
pimento i suoi lavori, e nel 1800 costruisce la prima
vettura che abbia trasportato dei passeggeri sulle
strade inglesi. Nelle cronache del tempo, si racconta
che la sua vettura riuscì a superare la salita di Cham-
borne Beaton ad una velocità superiore a quella di
un uomo a piedi. I congegni da lui costruiti sono pa
recchi e tutti interessanti. Quello
da me riprodotto rappresenta un
grande passo innanzi sul triciclo
di Murdoch: più completo e più
raffinato nei suoi particolari.
Come vedete, qui la trasmis
sione avviene per mezzo di un
albero a manovella conveniente
mente sistemato sul telaio: il
motore è sempre monocilindrico
orizzontale. La carrozza, propria
mente detta, è ben disposta e ben
sospesa, e così pure il guidatore,
un po' campato per aria, ma pur
sempre in ottima situazione per
dominare la sua macchina e per
dirigerla con quel lungo manico
da scopa, di cui è munita.
Però, per un fenomeno cu
rioso, anche il Trevithick ed il suo
socio ad un certo momento si
convinsero di aver sbagliato rotta
e di dover preferire alla trazione
su strada, quella su rotaia. Per cui
si dedicarono alla fabbricazione di
locomotive, ed il povero inven
tore completò la sua rovina co
struendonell 808unparco ci rcolarechiusodasteccato,
in cui funzionava a pagamento un trenino con vagon
cini. Cessato il primo strepito della novità, il trenino fu
disertato dai viaggiatori, ed il povero Trevithick, com
pletamente rovinato, morì nella disperazione, dopo
essersi vista rifiutare una modesta pensione a com
penso del denaro speso.
Al Trevithick si deve la invenzione del tubo del
fumo, ed ancora nel suo brevetto del 1801 egli de
scrive un apparecchio per variare il rapporto degli
ingranaggi, secondo il profilo del terreno: in una
parola egli concepisce ed attua per primo il nostro
cambiamento di velocità. Era giusto dunque che la
suaopera fosse ricordata ai visitatori futuri del Museo.
Ed ora uno sguardo alla più curiosa delle mie
costruzioni. La vettura del dottor Church costruita
a Birmingham nel 1828. Questo carro carnascialesco,
riprodotto a centinaia di migliaia di copie in stampe
di ogni genere e di ogni paese, è stato per molti
anni il prototipo della vettura a vapore epoca 1830.
Esso è certamente uno dei più decorativi esemplari
di costruzione meccanica, piacevole a vedersi, con
tujte la sue pitture, che io ho cercato di riprodurre,
del mio meglio, valendomi dell’ausilio di una bel
lissima stampa a colori inglese, donata al Museo
dakprof. Valletta. Non ho trovato però in appoggio
. alla parte decorativa alcun dettaglio meccanico, per
cui non so esattamente l’ubicazione dell'apparato
motore di questo straordinario veicolo. Suppongo
che esso stesse racchiuso nel corpo centrale, e che
essendo le due ruote di mezzo motrici, i cilindri
orizzontali fossero alloggiati al coperto sotto le sca
tole laterali. I meccanici capaci di azionare un mostro