AUTOMOBILISMO IN FASCE
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di tal fatta dovevano star rinchiusi
nella loro torre d’avorio impastati
di una sostanzaspeciale, per poter
resistere in questa cassa di cot
tura all’intollerabile calore spri-
gionantesi dal focolare, dalla cal
daia e da tutti i loro annessi e
connessi. Neanche il tubo del
fumo mi è riuscito di scoprire:
nel dubbio di commettere qualche
inesattezza, l’hotenuto in sospeso,
sperando di mettere le mani, un
giorno o l'altro, su qualche docu
mento che mi offra la chiave del-
l’enigma.
Un dettaglio importantissimo:
il sig. Voisin, che sta predicendo
come una novità la vettura con
le ruote disposte a losanga, non
avrebbe che a gettare un piccolo
sguardoindietro alla mastodontica
elucubrazione del dott. Church
onde persuadersi di non essere un
novatore. Ed a questo proposito,
però, e per inciso, io mi permetto di far sapere al
sig. Voisin, che alla Fiat, parecchi anni addietro, era
stato studiato e sperimentato un veicolo colle ruote
a losanga. Prego ancora i miei lettori, che son certo
tutti automobilisti, di voler osservare il postodi guida
di questo autista, non meno straordinario della sua
macchina, che doveva da quella specie di osserva
torio astronomico guidare a salvamento 28 persone
chiuse dentro e 22 sedute fuori. Rassicuratevi però
sulle idee dei viaggiatori. Uno di questi signori,
riferendo le sue impressioni di viaggio sulla vettura
Church, o su qualche altro veicolo del genere, così
si esprimeva: « lo mi meraviglio di poter respirare
tanto liberamente, malgrado ia enorme velocità»;
e un altro affermava: « Mi pare di essere seduto in
camera mia, e non sento alcun movimento; «ed un
altro ancora osservava: «È impossibile riconoscere
un amico passando a questa velocità, o vedere sul
terreno un insetto della grandezza di un’ape».
Espressioni tutte che dimostrano una perfetta sicu
rezza e una totale serenità di spirito.
E per concludere questo mio breve cenno, dirò
due
parole sulla esecuzione dei modelli e sul procedi
mento messo in opera per eseguirli. Occorre anzi
tutto raccogliere tutti gli elementi grafici che pos
sono servire alla ricostruzione della macchina. Ele
menti che vanno un po' vagliati e messi a confronto
gli uni cogli altri per scegliere poi quello che ha le
maggiori probabilità di accostarsi al vero. Si tratta
quasi sempre di macchine, occorre ricordarlo, che
non esistono più altro che sulla carta, e sulle quali
illustratori e disegnatori si sono sbizzarriti in mille
modi. Gli illustratori, e qualche volta anche i disegna
tori, sono gente di molta fantasia, ed è bene, valen
dosi della loro opera, star attenti, e non farsi indurre
in errore. Appurati i fatti, stabilite le misure di
ingombro del veicolo, io ne faccio un disegno di
massima, in elevazione ed in pianta. Disegno che in
seguito sviluppo, curando tutti i particolari, e ripro-
ducendoli in grandezza naturale.
Dopo di che, altro non resta che mettere a frutto
pazienza e buona volontà, e, nelle ore libere dalla
fatica quotidiana, lavorare di scalpello e di lima e
portare a compimento la piccola fatica. I modelli
sono il frutto del lavoro di un artigiano dilettante
quale io sono, e perciò non hanno quella fiaitura e
quella esattezza che solamente l'opera di un provetto
operaio potrebbe loro dare. A me pare però che siano
sufficienti a rendere l’idea ed adare una buona visione
di quello che fu la macchina in realtà.
Ed
ho fiducia di poter dotare il Museo dell'auto
mobile, a cui sarò lieto se potrò dedicare, colla stessa
passione che mi anima oggi, gli ultimi anni della mia
vita di lavoro, di una ricca e curiosa serie di modelli,
che rappresentino al vivo questo incessante lavorìo
delle generazioni, per ia risoluzione del problema
della locomozione meccanica.
E
faccio conto di non
limitarmi al passato, ma. seguendovia via il progresso,
riprodurre anche le macchine moderne, i cui esem
plari non potranno certamente mai essere assicurati
al Museo di Torino. E così prenderanno posto nella
sala apposita, se la mia opera tornerà gradita ai
dirigenti del Museo, la «jamais Contente» del
Jenatzy che per prima sorpassò i cento all'ora, o la
« Sumbeam»di LeeGinneschesuperò i 200, o l’« Uc
cello Azzurro» di M. Campbell, che aspira ai 500.