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FRA I LIBRI

Per

questo, volendo dare un saggio della filosofia Berkeleyana,

RosrnaCampanini ha scelto questi dialoghi, e li ha tradotti con garbo,

lasciando loro tutta la vivezza e naturalezza dell'originale, sicché

si leggono volentieri e si gustano facilmente, anche da chi non

abbia una coltura filosofica veramente superiore.

Non vi sono tutti, ma le parti essenziali di ciascuno di essi ed

intelligenti richiami rendono facile l'impostazione dei principi nel

quadro filosofico dell'epoca, sicché riescono utili a studiosi e stu­

denti che, non accontentandosi delle poche righe di « pappa fatta»

dei soliti manuali, vogliono studiare la filosofia Berkeleyana sui suoi

testi e su quelli formarsi le proprie convinzioni.

Prof.ssa ADELINA ZIGNOLI

Renio P ironi,

Belvedere.

Canzonette. Società Editrice Interna­

zionale, Torino. L. 5.

Renzo Pezzani è ormai familiare al nostro pubblico, ed è uno fra

i più noti scrittori cattolici, che ha già al suo attivo parecchie com­

posizioni: poesie, romanzi, novelle, favole e traduzioni.

L'autore, che è in pieno fervore letterario, ci offre ora questo

volumetto che egli definisce di canzonette e che l'editore presenta

con l'aggiunta di appropriate vignette.

Il libro è ancora una prova della delicatezza del pensiero del Pez-

zam ed è un documento di alto valore letterario perché rispecchia

la sensibilità del nostro fertile autore.

In questi tempi in cui dilagano libri che, se hanno pregi artistici,

non son fatti sempre per rasserenarci lo spirito, l'opera del Pezzani

raggiunge invece questo scopo ed é perciò benvenuto.

Il volumetto, che è degno dell'attenzione di tutti i lettori, si

chiude con la canzonetta « Belvedere » che gli dà il titolo ed in cui

l'A. inneggia ad un immaginano paese dove tutto è fede, lavoro e

serenità:

« O Belvedere, paesino lontano dal mondo, pieno di grano, di

pace, di uva, di frutti;... ».

GINO PASTORE

G. Fanciulli,

Olka. Figlio di Dio,

Romanzo della Terra del Fuoco

pag. 248. Soc. Editr. Internazionale, Torino. L. 7.

Ottima idea é stata quella della Società Editrice Internazionale

di pubblicare una collana di romanzi missionari.

La collana è diretta da Giuseppe Fanciulli, che la inizia con un

suo « romanzo della Terra del Fuoco ».

Olka, figlio di Dio,

in cui

narra, con vivacità di stile, ricchezza di drammatici episodi, senso

profondo di poesia, una pagina dei gloriosi fasti delle Missioni sale­

siane nell'estrema Patagonia, tra i selvaggi fuegini. Il giovinetto

Olka è la prima di queste anime conquistata alia luce del Vangelo.

Le avventure di Olka sono inquadrate nella cornice di un epi­

sodio storico, l'incendio della Missione salesiana della Candelara,

avvenuto il 12 dicembre del 1896, che distrusse in poche ore il fati­

coso lavoro di tanti mesi costringendo, attraverso incredibili diffi­

coltà, al nuovo sforzo ricostruttivo. Nella rivalità della estoncio di

loschi ed avidi speculatori ed avventurieri, dominati solo dalla

febbre dell’oro, verso la Missione ergentesi come un ostacolo

contro la loro ingordigia sfruttatrice, il Fanciulli impernia il dram­

matico conflitto alla base del suo racconto. Belle illustrazioni di

Filiberto Mateldi ornano il volume.

Gonorala Maurizio Maraango,

Eroi

senza luce. Unione Tipografica

Editrice Torinese.

L'argomento trattato richiama alla mente altre pagine di memorie

sul divenire - i francesi direbbero l'ovénement - della Rivoluzione

russa; quello che l'Ambasciatore Paléologue (che ci pare si chiami

anch'esso

Maurice,

come il nostro autore è chiamato egli stesso

nella società torinese ed intemazionale), diplomatico francese del­

l'aristocraticissimo

faubourg Saint-Germain,

pubblicò a puntate sulla

Revue

des

Deux Mondes, come Maurizio Marsengo pubblica le sue

nella nostra autorevole Nuovo

Antologia.

Nello scorrere anzitutto le numerose illustrazioni si rivivono

attraverso ad esse episodi della guerra e della Rivoluzione russa;

in molte compare l'infelice Zar e l'infelicissima sua famiglia, e spesso

in tale eletta compagnia si trova il Generale Marsengo.

Nel maggio 1915 il Marsengo, dalla Corte di Madrid ove era di

casa grazie anche ai suoi talenti di musicista, fu inviato come addetto

militare presso il Gran Quartiere Generale Russo, data la sua cono­

scenza di quella lingua. Per tre anni egli segui gli avvenimenti di

quel fronte orientale e ce lo sa descrivere con una immediatezza,

una vivacità ed una profondità di interpretazione che veramente

ci avvincono.

La descrizione del Quartier Generale, il Comando Supremo dello

Zar, le strategie di Alexejeff, l'offensiva di Brusiloff, l'intermezzo

di un awenturono viaggio in Persia, il tragico e misterioso episodio

di Rasputin, la Rivoluzione, lo sfacelo dell'esercito, le figure del

Generale Korniloff e dello pseudo dittatore Kerensky ed il loro

conflitto, sono il tema di undici Capitoli, che si divorano con assai

più interesse di qualunque romanzo.

EDOARDO ROGGERI