Table of Contents Table of Contents
Previous Page  310 / 1769 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 310 / 1769 Next Page
Page Background

NOTE SULLA POLITICA FINANZIARIA DEL CONTE DI CAVOUR

2

r i

m

"

raggiunge la perequazione trib u ta ria , con vantaggio

per la c o lle ttiv ità . La so/us

populi

in questo caso,

come in ogni a ltro affine, è la norma essenziale di

cui si deve tene r conto.

« Il p rinc ip io di egualianza delle tasse ha un lim ite

che le leggi devono cercare di raggiungere, ma che

è impossibile di conseguire in te rm ine ma tem a tico ...

L ’essenziale è che queste ineguaglianze siano ris tre tte

nei lim iti sì da non offendere la g iu s tiz ia » (7).

La necessità di smuovere le ba rdature che soffo­

cavano il commercio e l ’ industria obb ligò il Con te di

Cavour a « semplificare il sistema di tasse, abolendo le

tasse speciali, a favore delle generali », elim inando con

ciò t u t t i gli in tra lci dovu ti a ll’accertamento ed alle r i ­

scossioni, s o p ra ttu tto per le fo r ti spese ad esse i n e re n ti.

Come in Ingh ilte rra si era passati dalla

property-tax

alla

income-tax,

in Piemonte si cambiò la concezione

del sistema trib u ta rio : si a ttuò il p rin c ip io della

generalità e p ropo rz iona lità de ll'im pos ta tendendo a

spostare il fu lc ro delle imposte d ire tte , dalle reali

alle personali.

D iffico ltà non ind iffe ren ti incon trò il grande sta­

tista nello s tab ilire nuove imposte; perchè, come

osserva il Canard, ogni nuovo tr ib u to viene a t u r ­

bare, se non a d istrugge re , l'e q u ilib rio già s ta b ilito ,

e fa riv ive re nuovi con trasti ed e r r o r i. Perciò il

Cavour riconobbe come ta lvo lta convenga aumentare

le imposte esistenti anziché stab ilirne de lle nuove,

quasi sempre mal accette, non ta n to per il sacrificio

che rich iedono quanto pe r le molestie che de rivano

dalla lo ro percezione.

T u tte le leggi di finanza riescono onerose non

solo in ragione della lo ro gravezza, ma altresì in

ragione della lo ro fiscalità e del modo di percezione.

Qu ind i egli non tralasciò di consigliare m isure di

prudenza ne ll'ado tta re nuove imposte, non d im e n ti­

cando che lo Stato ha u rgen ti necessità da fro n te g ­

giare, e che « il massimo d ife tto di una disposizione

finanziaria è sempre quando produca pochi risu l­

ta ti » (8).

« T u tte le imposte hanno immanenti due risu lta ti

— asseriva il Cavour —: di tog lie re una rend ita ai

co n trib uen ti e di sto rnare una parte delle ricchezze

nazionali da un impiego rip ro d u ttiv o allo S ta to per

un uso generalmente im p ro d u ttivo econom icamente,

qu ind i conviensi da un lato che le spese di raccolta

non siano nè eccessive, nè spropo rzionate agli impo-

nendi sacrifici; d a ll’a ltro che l ’ imposta, pu r restando

progressiva, non colpisca nè gli s trum en ti p ro d u ttiv i,

nè le materie p rim e » (9) — enunciando così p rin c ip i

affini a que lli già affermati da P ie tro V e rri.

Questi in fa tti aveva sostenuto, n e ll'u ltim o ca­

none, che « non si debba far mai che il tr ib u to

segua immediatamente l ’accrescimento d e ll’ indu­

s tr ia » (IO). condannando in tal guisa ogni imposta

che in tra lci l ’ industria ed il commercio, co lpendo li

immediatamente nel pe riodo di inc rem en to , senza

lasciare la possibilità di consolidare il re d d ito — ca­

none questo, al quale il Cavour si attenne costan­

tem en te nella sua opera rifo rm a trice .

8

*

Il M in is tro piemontese, a conclusione di un suo

discorso, in cui riassumeva una p rim a parte dell»

sua poderosa opera, affermava: « noi abbiamo cercato

di co lp ire tu t te le sorgenti della re n d ita direttamente,

noi abbiamo p ro cu ra to che la legge operasse indipen­

den tem en te dalle dichiarazioni dei co n trib u e n ti » (II).

Egli faceva, pe rò, osservare come, quando non si

possa g iunge re alla de te rm inazione esatta in fatto di

imposte , e si debba lasciare qualche cosa a ll’ incerto,

sia na tu ra le che questo debba riu s c ire p iu ttos to

2

favore dei c o n trib u e n ti.

Le sue vaste concezioni sono s tre ttam en te legate

ad un vasto piano, di cui segue scrupolosamente le

linee; le sue osservazioni riassumono in sintesi una

analisi m inu ta di ogni problema che deve risolvere,

sempre con rife rim e n ti all'esperienza inglese e fran­

cese, scartando od accettando senza un istante di

indecisione le p roposte avanzate.

L'imposta sul capitale e sul reddito

A l p rin c ip io del secolo scorso sorge dibattuti*-

sima una questione sulle imposte, dovu ta soprattutto

alle maggiori imposizioni dei gove rn i costituzionali

per le spese ingentissime che essi devono sostenere.

Dai va ri conce tti di re d d ito p ro d o tto , di reddito

realizzato e consumato, e dalla destinazione del capi­

ta le da cui il re d d ito trae o rig ine , so rgono i fautori

di u n ’ imposta unica sul capitale o sul re d d ito , che

alcuni vog liono p ropo rz iona le , a ltr i progressiva in

base a ll’u tilità decrescente dei beni.

Secondo il Cavour non

è

da scartarsi l'applica­

zione di u n ’ imposta d ire tta , su vasta scala, che serva

di base al sistema tr ib u ta rio e che da sola possa

assicurare un largo cespite pe r l ’e ra rio . Fra l ’ imposta

sul capitale e quella sul re d d ito decisamente prefe­

risce la seconda.

M o lti sono gli o p po s ito ri deH 'imposta sul capitale,

pe r la d iffico ltà d i applicazione, pe r le varietà di

capitali che non sono t u t t i rid u c ib ili ad uno stesso

denom ina to re , data la lo ro ineguale p ro d u ttiv ità .

Ebbe influenza sul Con te di C avou r il Broglio,

che scrisse una serie di le tte re al C avou r stesso, in

cui espose diffusamente i p rin c ip i, i provvedimenti

ed i ris u lta ti della

income-tax

inglese, che era stata

accettata dal Parlamento come p ro vved im en to prov­

v is o rio pe r soppe rire alle spese s ta ta li, ma che divenne

in seguito , cerne

è

no to , la base del sistema tribù»

ta r io .

Per la necessaria evoluzione e perequazione tri*

bu ta ria l ’em inen te statista trasfo rm a il sistema, fon*

da to preva len temen te sulle imposte rea li, in quello

fonda to in buona pa rte sulle imposte personali.

Tuttavia tutti i progetti tendono all'idea di una

imposta unica parziale, perchè questa colpisce noe |

la somma, ma qualche parte dei singoli redditi.

« In ognuno di questi progetti si tratta di un» |

imposta unica parziale. Per dare ad essi fc

di ragione, gli autori integrano la teoria dell'im;