I MATTONI CARPOLOCICI PIEMONl
che però secondo il tipo adottato dagli scultori gotici
(come è già stato avvertito), viene rigonfiata' nella
parte centrale della lamina in una specie di ovulo, per
dar risalto e ombreggiatura al modello.
Fi*. 5.
Mattoni che riproducono l’uva se ne trovano, si
può dire, ovunque, usati nella ornamentazione dei
portali delle chiese, delle case, delle cornici delle
bifore, ecc.
Le figure annesse presentano alcune riproduzioni
che in gran parte si direbbero derivazioni da uno
jtesso modello.
Da questi esempi si può vedere che in generale
i modellatori lavorassero senza preoccuparsi del vero;
e ciò risulta dal fatto che ben pochi hanno posto
attenzione alla posizione dei cirri e dei grappoli in
rapporto alle foglie ed al fusto, la quale è così carat
teristica nella vite e della quale si preoccuparono
invece gli scultori greci e romani quando rappresen
tavanotralci della vite (v. Museo delle Terme, ad. es.).
Imperocché trattandosi di una ramificazione a tipo
simpodiale è naturale che il cirro od il grappolo (che
rappresentano l'asse principale) stieno in posizione
opposta a quella della foglia all'ascella della quale
nascono i rami secondari del
simpodio.
Figg. I a i.
A questo
particolare anatomico ho voluto accen
nare
perchè
megliodi ogni altro vale a dimostrarecon
quali criteri si foggiassero questi modelli.
Nè qui ometterò di ricordare alcuw mattoni
(fcvoli, casacosi dettadel Conte Verde -Ivrea -Tor
tona, ecc.) nei quali il tralcio di vite da cui pendono
i grappoli è associato alla rappresentazione di una
figura umana rozzamente modellata e di dimensioni
ridicolmente impicciolite in paragone al vegetale.
In uno di questi mattoni (v. figg. 7 8) si riconosce
agevolmente l'intenzione di voler presentare il ven
demmiatore; mentre nell 'altro alla figura umana (che
richiama alla mente una specie di idolo arcaico o
fallico) non si può riconoscere alcun ideale particolare.
QUIRCUS PEDUNCOLATA L. (fo n ia • led ila • Piamon-
taaa:
Ro vi).
I
mattoni che rappresentano rametti di quercia
(Farnia)
colle relative cupule
e ghiande sono fra
i
piùcomuni, tanto
che non credo
nemmeno sia il
casodi accennare
alle varie località
dove si trovano.
Nelle illustrazio
ni sonofigurati al
cuni di quelli del
Museo
Civico di
Torino
e alcuni
della mia colle
zioneparticolare.
Essi si presen
tano assai uni
formi tanto da
sembrare usciti
tutti da una me
desima fornace;
però (cosa singo-
lare) rappresen-
1
tano i frutti (2-3) esclusivamente della Quercus pe
duncolato, così detti
perchè le ghiande,
circondate alla base
da un involucro o
cupulo di origine
bratteate, fatto in
forma di scodeilina,
sono portate da un
lungo peduncolo.
Le fòglie, sinua-
to-lobate di questa
specie sononeimat
toniesageratamente
stilizzate, e rigon
fiate, nel solito mo
do, nella parte ‘la
minare e nei lobi.
Un mattone sob
fra quelli da meos
servatidifferisceper
minore accuratezza
di esecuzione e per*
chèlafoglia vi èrap-
l i