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I MATTONI CARPOLOGICI PIEMONTESI

(9) Pisanellt.

Trattalo dei

cibi e

del bere. Edizione di Carmagnola,

a

cura del Medico

Francesco Gallina del luogo di Carmagnola in

Piemonte. Carmagnola,

presso Marc'Antonio Bellone.

1589.

(10) Ricorda

il Gabotto una sentenza in data

25

aprile

1238,

in

una

causa fra le

Monache di Rifreddo, gli uomini di Sant'llario e

quell: di Revello

(Saluzzo) in virtù della quale il Monastero comin­

ciava

a far raccolta

delle ghiande migliori, poi gli uomini

di

Revello

raccoglievano

quanto volevano delle altre, finalmente ciò che restava

era lasciato in pascolo

ai porci di Saluzzo e degli altri luoghi: «

porcos

afìtare de Salucus vel etiom aliorum locorum » (Gabotto. loc. cit..

pag.

87. Cart.

Ab.

Staffarda II,

N.

601,

pag.

183;

Cart. Ab.

Ri­

freddo. N. 60).

(11) Questi mattoni smaltati furono illustrati artisticamente

dall'ingegnere Carlo Nigra nel N. 111° della Rassegna " Torino ,.

Marzo 1935.

(12) Come tutte le piante coltivate da tempi immemorabili, la

Rrassica Napus di L. ha dato origine ad una quantità infinita di va-

rieti, distinte per la forma della radice che si presenta sferica,

fusiforme, turbinata, affilata, per la grossezza variabile della stessa

radice e ancora per il colore bianco, giallo,grigio, rosso.o quasi nero.

(13) Lo scritto del Corriere della Sera (13 agosto 1930) non è fir­

mato. ma l'Autore attesta di aver tratto queste sue informazioni

daun libretto intitolato Notice sur Bordonnéche. scritto dal Chevalier

Des Ambrois de Nevàche, e stampato a Firenze in soli 50 esemplari,

molti onmor sono. Dice l'A . San Marsà di Bardonecchia: credo debba

essere San Marciano Vescovo di Ravenna, venerato in molti paesi,

m. nel 127 di C.

Che le rape e le castagne fossero da ritenersi materiali alimentari

di primissimo ordine risulta dal proverbio limosino citato anche a

aproposito delle castagne:

Si la Rabiola et la Castagna

Venount a manqua

Lon pais es rouina.

(14) Dei laccioli a disco si era servito anche Donatello nei festoni

di frutta e di fronde per l'Altare del Santo.

(15) Questa però non è la ragione vera del nomegranturco.(Vedasi

aquesto riguardo il recente interessantissimo volume dell'on. Sena-

• IB L I

G. Agnelli. Ferrara. Porte di Chiese, di palazzi, di case, con 132 illu­

strazioni.

Bergamo. Istituto Arti Grafiche, 1909.

— Terre cotte decorative in Ferrara. « Rivista mensile del Touring

Club Italiano», anno XX IV , n. 9-10, sett.-ott. 1918.

Anglico Bartolomeo (Bartolomeo di Glainvilte), Le Pnprietaire des

Choses trés utille et praflìttable aux corps humains avec aucunes

odditions nouvellement adioustées... On le vend à Paris en la rue

Saint Jacques à l’enseigne du Pellican. - Opera di Bartolomeo

Anglico (1230-1360), stampata la I* volta da Giovanni Koelhoff

nel 1481; ebbe in seguito numerose edizioni e 12traduzioni nelle

nuove lingue. È questa fórse la prima Enciclopedia. (Trad. di

Jean Corbichon). — Libro assai raro e curioso.

fozo Ugo Senese. Regole della sanità et natura dei cibi, arricchito di

vaghe annotazioni et di copiosi discorsi, ecc. dal Sig. Lodovico

Bertaldi, Medico delle Serenissime Altezze di Savoja. - Torino,

1620. Eredi di Domenico Tarino.

fcmger (D i) A ., Studi di Archeologia forestale. - Treviso-Venezia,

1159-63.

•ofgio. Torri, case e castelli nel Conovese. - Atti deila Società degli

Ingegneri e degli Architetti di Torino, 1809. con 10 tavole.

Tip. Salesiana.

* Leprime Chiese nel Conovese. - A tti della Società di Archeologia

* ielle Arti della Provincia di Torino, voi. V, tee. >. p. 188; 1892.

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quoudteme. -

Paris. Roger,

1909

fa* D„ ies piontts ahmentoires chu tout It i pmffcs tt à tmers

**s àges. - Lechevalier. Parts; voi. I.

1927;

voi. N.

1928;

voi. M,

1935

fc"wt E.. L»Hricot (Wanaolui vulgoris L )

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dkmmm de lAm iriqut.

- «Journal de Bota-

tore Luigi Messedaglia: Il mais e la vita rurale italiana. Saggio di

Storia Agraria, Piacenza, 1927, ove l'argomento è trattato sotto

tutti i punti di vista in modo magistrale. È questo un volume che

onora la scienza storica agricola italiana).

(16) A titolo di curiosità accenno qui al pregiudizio che ebbe

origine nel Medioevo e che fu la prima volta riferito da Simeone

Seth (Sethi), detto anche Simeone figlio di Seth, autore greco che

scrisse circa il 1070 un libro sulle proprietà alimentari delle piante;

libro che ci è noto per tre edizioni, due di Basilea 1538 e la terza di

Parigi 1561. Si credeva, e si crede tuttora, che i « fichi e le castagne

secche facciano sviluppare e crescere pidocchi sul capo di chi li

mangia ». Intorno a questo pregiudizio, del quale trovai la spiega­

zione, che pure ha un fondamento di verità, vedasi il mio lavoro

pubblicato nel Voi. XXVI (1919. fase. I) del Nuovo Giornale Botanico

Italiano.

(17) Gli stami della zucca sono in origine cinque alternanti con i

lobi della corolla, ma per i filamenti si saldano spesso a due a due

rimanendo isolato uno solo, formando cosi una specie di tubo cen­

trale sormontato da antere uniloculari, tortuose estrorse.

(18) Mi è gradito dovere ringraziare gli amici Professori Piolti e

Colomba della Università di Torino, che si sono occupati di fare

indagini microscopiche per tentare di determinare le località delle

Fornaci dove in Piemonte si cuocevano i mattoni carpologici con­

templati nel presente lavoro.

(19) Notisi inoltre che i mattoni di cui ci occupiamo furono con­

fezionati con dimensioni assai ridotte da quelle che usavano i Romani

e che l'impiego del pietrame ricavato sul sito non fu escluso nelle

costruzioni.

(20) La Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista fra il 1756

e il 1757 fu abbattuta per far posto all'attuale parrocchiale disegnata

dal celebre architetto Benedetto Alfieri. Il Dott. Rodolfo conserva

una parte delle terrecotte che formavano il portale antico, le quali

però riproducono soltanto foglie ma non frutti nostrali eduli.

(21) Promis, Storia dell'Antica Torino. Tom. 1869, pag. 216. 217.

Olivero, L'antica Pieve di San Pietro in Pianezza. Giornale Fides,

Torino, dicembre 1934, pag. 32.

(22) Atti della Società di Archeologia e Belle Arti di Torino

Voi. V. pag. 218 1887

IA F IA

Brajda R., La casa medioevale di via Giacomo Leopardi in Torino. -

Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia

di Torino, voi. V II, Paravia,

1897,

pag.

15.

—Di alcune case medioevali torinesi.-Atti della Società di Archeologia

e Belle Arti della Provincia di Torino, vol.V, tee. IV,

1892,

p.

293.

Breccia. Terrecotte figurate greche e greco-egizie nel Museo di Ales­

sandria (in «Monuments de l'Egypte greco-romain».tom.XII). Ist.

Arti Grafiche di Bergamo, 1934.- Per cura del Governo Egiziano.

Bruyerinus (Bruyerin) Joh., De Re Cibaria. Libri X X II. - Lyon, 1560.

Buren E. D..

Figurative terracotta revetments in Etruria and Latium

in

V

and VI

Centuries. - 1921.

Archaic fictile

revetments

in

Siciiy

and

Magna Grecia. - 1923,

pag. 188, tav. 19.

Calderini: ricorda come circa il 1875costruendosi la « casa Maapero

nell'antica Piazza d'Armi - sull'angolo dei corsi Vittorio Ema­

nuele H e Re Umberto - furono trovati vasi di terracotta • pa­

recchi attrezzi per la fabbricazione di fittili, sicché è ovvio sup­

porre che fi esistesse un laboratorio di ceramiche.

I

detti vasi

andarono tutti o quasi tutti perduti ». - Atti dalla Società di

Archeologia e belle Arti per la Provincia di Torino, voi. VN,

1897, pag. 262 (1901).

CarboneUi C.. Commenti sopraalcune miniature e

pitture

tortane a

soggetto medico. - Centenari, Roma, 1918.

Catalogo Ufficiale della Storia dall'Arte alla Espoaiiiono Generale

Italiana. Torino. 1884:

Guida illustrativa del

Costato»

feudale

dal

secolo XV. - V. Bona.

Caton, Varron, Cotumetle. Mtodiw. Lai Sgranarne»

latini

avec la

M e latin. - Publiés so» la direction da M. Nèsard. Aria. Ou-

bochet. 1844.

Chabert A., 0* f’empM pop

uhm des

ptonaas louvogai an Savoia

(> edit.). - « BuBatin da la SodM d’Hiitoire