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NEL PRIMO CENTENARIO DEL

<c

CHOLERA MORBUS

»

SCOPPIATO A TORINO

alle voci incontrollabili di veleni e di inqui­

namenti a bella posta diffusi per far morire la

povera gente! Il citato Cravosio scrive in me­

rito: « Sarebbe sicuramente stata pochissima

l’infezione nel territorio se le provvidenze

della Commissione Sanitaria avessero subito

ottenuto il lodevole loro scopo, ma la comune

diffidenza e la voce sparsa nel volgo di veleni

nei farmachi e di maltrattamenti nelle infer­

merie allontanarono nel principio da ogni

sorta di cura i colerosi che nel medesimo

tempo rifiutavano di farsi trasferire alle in­

fermerie ».

E che le voci fossero vere e non poche ne

fa fede ancora il manifesto che il 14 agosto

il Governatore della Divisione di Torino, Ma­

resciallo Della Torre, dovette far affìggere per

tranquillizzare tutti. In esso, premesso che

« spargevansi dicerie sopra un preteso avve­

lenamento dei pozzi e sorgenti d'acque vive »,

si assicurava che le acque erano state analiz­

zate dagli esperti che le « riconobbero per­

fettamente sane ed innocue».

Ma non ostante tutte queste stranezze

Torino registrò solamente 233 casi di cui 146

mortali, su una popolazione di ben 120.000

anime, ed 81 giorni di panico!

Ma è interessante confrontare i dati delle

altre città per persuadersi come la capitale del

futuro Regno d’Italia abbia avuto un tratta­

mento di favore.

A Nizza Mare l'epidemia durò dal 13luglio

al 27 settembre e si contarono 396 casi con

224 morti, su una popolazione di 26.000 abi­

tanti.

A Cuneo i casi salirono a 1.121 con 425

morti, su soli 18.000 abitanti e per una durata

di 37 giorni.

A Genova si notò l'infausta cifra di 4.259

casi con 2.151 morti, quasi il 50 % , mentre

la popolazione era di 80.000 anime.

A Livorno infine si ebbero 2.031 casi e

1.146morti sui 66.000 abitanti e nello spazio

di 38 giorniI

Le cifre son tolte dalle

Effemeridi sul

«

Cholera morbus

»

del Piemonte,

foglio ebdo­

madario esteso da una società di Medici (16),

e non han bisogno di commenti e dicono ad abbon­

danza ai torinesi... come l'abbiano scampata bella!

Il Veto

Il colera di Torino è unito indissolubilmente al

voto fatto alla Beata Vergine della Consolata, lt voto

non

fu solo argomento cittadino ma ebbe rinomanza

in

tutta la penisola sopratutto per il fatto che Torino

fu

la meno colpita e la più in fretta liberata per

sempre dal colera.

Il quello stessogiorno 30agosto che abbtamvisto

densodi provvedimenti vari, atti ad arginare la

pesta.

LA COMMISSIONE

SANITARIA

DELLA CITTÀ, BORGHI E TERRITORIO

DI TORINO

O nerando che il flagello del Cholera, dopo arerei, per {speciale prote­

zione Diritta, notabilmente risparmiali nel

mio

serpeggiare continuo donali

due mesi e più, aia ia questa Citili che nei dintorni di essa, sembra ora mai

ridursi a termini tali da allontanare ogni minaccia d'ulteriore setreseirnalu .

ed aoii da lasciar fendala speranza di una proaaima wsaaàm amplia ;

N O T I F I C A

i.* Che il

9

del cornai» aaese verranno chiosi provvisoriamente talli g l

Uffizi! di soccorso, e sospeso il servizio dei signori Ispettori sanitari che

con zelo si penevenate lo adempirono sinon, come por quello dele

Farmacie di soccorso, e dei sipori Medici e Chirurghi, i qnafi ri prò-

starano la loro caritatevole assistenza.

*■’ Che rimarrà aperta P infcrmeria di & Lu ig i, dm potranno sempn

chiedere d’ essere trasferiti gli infermi di Cholen che ne faranno dm

avviso, o chi per «ari, ala Segreteria della Commissione, oppure naie

ore in cui sarebbe chiusa, ed ancb ” " ' tempo, al Deposito di aoo-

corsi apeHo nel Palm o Civico, contrada bellezia.

1* Che i signori Medici e Chirurghi della C llà , borghi e territorio aeoo

•coati di proaegmre a denunziare tulli i cari anche aoapetti diCholen,

od i daeaari che riooooaceraono, an che tale denoama doni aver luogo

o naia Segreteria dela Cnmmissinnr o nel Deposito sono indicato am

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A. P. C&AYOSK)

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M h Clttè di

Torino

il Consiglio Generale del Comune, che saggiamente

univa alla provvidenza materiale il ricordo divino,

deliberava: «per acdamazkme doversi dal Corpo

Decurionale fere un voto religioso per ottenere dalla

Divina Misericordia o la liberazione della malattia

del colera o la diminuzione del male nei suoi effetti

o queiraltro sollievo che piaccia a Dio di concedere

a questa Città» (17).

Una Commissione comDOSta dal conte Provana

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Adami di Bercolo. dal conta Ponte di Pino coti con-

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attizzava II voto: restaurazione detta

terranea dalla B. V. della Consolata: <

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